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Benvenuto all’ottava parte del nostro programma di 21 giorni
OSHO: Meditazione per persone indaffarate
Strategie per alleviare lo stress di chi non ha tempo per meditare.

INTRODUZIONE

Ti accade a volte di essere così impegnato da non riuscire a dormire bene? Forse non vedi l’ora di andare a letto e rilassarti veramente, ma quando ti sdrai, scopri di non riuscire ad addormentarti. E quando ti addormenti, il mattino dopo ti svegli ancora stanco.
Essere indaffarati non è qualcosa che si manifesta solo durante il giorno – l’attività della mente può anche intaccare la profondità e la qualità del nostro sonno, lasciandoci stanchi e stressati.
Vedere quanto è importante svuotare la mente, annullarsi, è fondamentale – non solo per farsi un buon sonno nella notte, ma anche per comprendere come la meditazione possa aiutarti a vivere una vita appagante.

Nel discorso di oggi, Osho discute del nulla. In Occidente il nulla è spesso visto come negativo: un vuoto, un’oscurità – qualcosa di cui aver paura. Invece, in Oriente, il nulla è visto in modo positivo. E quando tutto il pattume della mente è stato spazzato via, Osho dice che “… l’intero spazio, tutto il cielo è a disposizione, e il tuo cuore può schiudere i suoi petali”.

OSHO TALK – Le parole di Osho

Il nulla può solo essere vuoto, oppure un’incredibile pienezza. Può essere negativo o può essere positivo; se è negativo, è simile alla morte, all’oscurità. Le religioni l’hanno definito l’inferno. È inferno perché non vi è né gioia né canto; non vi è il battito di un cuore o alcuna danza; non ci fiorisce nulla, nulla si apre alla vita. Si è semplicemente vuoti.
Questo nulla “vuoto” ha creato nella gente una paura profonda; ecco perché, specialmente in Occidente, Dio non è mai stato chiamato “il nulla”, fatta eccezione per alcuni mistici come Dionigi, Eckhart, Boehme, che però non rappresentano la corrente principale del pensiero occidentale. L’Occidente ha sempre concepito il nulla in termini negativi, creando quindi una profonda paura di questo stato, e ancora si continua a dire alla gente che una mente vuota è la fucina del diavolo.
L’Oriente, invece, conosce anche l’aspetto positivo del nulla, e questo è uno dei massimi contributi alla consapevolezza umana. Il Buddha scoppierebbe a ridere sentendo affermare che il vuoto è la fucina del diavolo, e direbbe: «Solo nel vuoto, solo nel nulla essenziale può accadere il divino». Ma si riferisce al fenomeno positivo.
Per Gautama il Buddha, per Mahavira, per la lunga tradizione dei Maestri Zen e dei taoisti, il nulla (nothingness) indica semplicemente “assenza di cose” (no-thing-ness): ogni cosa è scomparsa, e in seguito a questa sparizione è rimasta una pura consapevolezza. Lo specchio è privo di qualsiasi riflesso, tuttavia esiste; la consapevolezza è priva di contenuti, tuttavia quella consapevolezza esiste. E quando era ricca di contenuti, era così carica di cose da non poter neppure essere riconosciuta. Una consapevolezza piena di contenuti è ciò che chiamiamo mente; una consapevolezza svuotata da qualsiasi contenuto è ciò che chiamiamo nonmente, o meditazione.
Il fine della meditazione è creare il nulla dentro di te, ma questo non ha nulla a che vedere con un’idea negativa: è pieno, è stracolmo, al punto che inizia a straripare.

La meditazione non è altro che il metodo per scoprire i lati positivi del nulla, le sue qualità positive.
Meditare significa abbandonare il contenuto della mente molto coscientemente, sapendo che lo si sta lasciando andare. E quando si è lasciato cadere tutto, all’improvviso ti rendi conto che ogni cosa è scomparsa ma che tu sei – e sei più ricolmo che mai, perché tutto il pattume che ti portavi dietro stava semplicemente riempiendo il tuo spazio.
Adesso tutto quello spazio, l’intero cielo è a tua disposizione, e il tuo cuore può schiudere i suoi petali. In Oriente lo chiamiamo “il loto dai mille petali”.

Tratto da: Guida Spirituale, Capitolo 11
Disponibile in italiano: Il circolo virtuoso

ISTRUZIONI per la MEDITAZIONE

La meditazione di oggi è molto utile per creare un sonno profondo e riposante durante la notte. Pochissime persone dormono bene e molti si sentono un po’ stanchi, durante il giorno. Non è tanto il numero di ore che dormi a fare la differenza, quanto la profondità del sonno.
Puoi dormire otto ore e, se il tuo sonno non è profondo, ti sentirai ancora bisognoso di sonno, una vera fame. Ecco dove questa semplice tecnica sarà di incredibile aiuto.
Prima leggerò le istruzioni, e poi potremo fare una breve pratica.
La meditazione si chiama:

SVUOTA LA MENTE PRIMA DI DORMIRE

Ogni sera, prima di andare a dormire, spegni la luce, siediti sul letto, pronto per dormire, ma resta seduto per quindici minuti.
Chiudi gli occhi, e inizia a ripetere monotonamente un qualsiasi suono senza senso, per esempio: “La, la, la…” e aspetta che la mente ti fornisca altri suoni.
Devi solo ricordare una cosa: quei suoni o quelle parole non devono appartenere a nessuna delle lingue che conosci. Se sai l’inglese, il tedesco, l’italiano, non devono essere in inglese, tedesco, italiano.
Qualsiasi altra lingua che non conosci è permessa: tibetano, cinese, giapponese. Ma se conosci il giapponese, allora scegli parole in italiano. Parla in una qualsiasi lingua che non conosci.
Per qualche secondo, ti troverai in difficoltà, ma solo il primo giorno: come puoi parlare una lingua che non conosci? Puoi farlo e, una volta che avrai iniziato, qualsiasi suono, qualsiasi parola senza senso servirà a spegnere il conscio, e permetterà all’inconscio di parlare…
Quando l’inconscio parla, non conosce linguaggio alcuno. Si tratta di un metodo antichissimo. Viene dall’Antico Testamento. A quell’epoca era chiamato “glossolalia”, e alcune chiese lo usano ancora; lo definiscono “parlare in lingue”; è un metodo meraviglioso, uno dei metodi più profondi e penetranti, per ciò che concerne l’inconscio.
Inizia con: “La, la, la…” poi prosegui con qualsiasi cosa affiori in te. Solo il primo giorno, ti sentirai un po’ in difficoltà; quando familiarizzerai, ne capirai il trucco. Quindi, per quindici minuti, usa le parole che affiorano in te, e usale come fossero un linguaggio comune; di fatto, stai parlando con quelle parole.
In questo modo, il conscio si rilasserà profondamente; dopo quindici minuti, sdraiati semplicemente, e va’ a dormire.
Il tuo sonno diventerà più profondo e, nel giro di qualche settimana, sentirai che è sceso in profondità, e al mattino ti sentirai completamente riposato.

*

Adesso, per finire, prendiamoci un minuto per fare un po’ di pratica con questo metodo.
Quando il nostro tempo sarà trascorso, suonerò i cimbali.

E ricorda: puoi scaricare il PDF in inglese della tecnica di oggi, più tardi.

Siediti, chiudi gli occhi e inizia a ripetere in modo monotono un suono senza senso: “La, la, la…” e aspetta che la mente ti fornisca altri suoni. E fa’ in modo che non siano in una lingua che conosci; parla qualsiasi lingua che non conosci. Metti semplicemente da parte il conscio e permetti all’inconscio di parlare.
Dovrai farlo tu, da solo: fa’ in modo che sia un parlare dolce, calmo, come se facessi conversazione…

(tre suoni di cimbali)

Adesso apri gli occhi e torna al tuo normale stato cosciente, così da poter riprendere la tua giornata…