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Benvenuto alla quattordicesima parte del nostro programma di 21 giorni
OSHO: Meditazione per persone indaffarate
Strategie per alleviare lo stress di chi non ha tempo per meditare.

INTRODUZIONE

Probabilmente avrai notato che quando sul lavoro sei stressato, i giorni sembrano non finire mai, ma la sera, quando finalmente ti rilassi, sembra che il tempo passi in un baleno. Accade perché quando la tua mente è impegnata, la tua percezione del tempo ne è influenzata. Ed è così anche per lo spazio: quando sei stressato, le condizioni di sovraffollamento del pendolarismo metropolitano possono diventare insopportabili, diventi più sensibile all’essere stretto da tutte le parti.
Il programma di oggi spiega come creare il proprio spazio, usando la meditazione per uscire dal normale spaziotempo. La meditazione può sconfiggere lo stress, perché quello stress è creato non da qualcosa all’esterno, ma dalla tua mente impegnata.

Oggi, Osho, “lo scienziato della dimensione interiore”, parla dello spazio e del tempo. Essi sono interrelati, e le nostre percezioni di ciò che sono dipendono dal nostro stato mentale: quando il cervello è costantemente impegnato, il tempo psicologico aumenta, e le ore sembrano passare molto lentamente, la mente continua a turbinare…

OSHO TALK – Le parole di Osho

Il primo segnale che proviene da una mente stolta è l’impossibilità di rilassarsi, è sempre tesa, è sempre in guardia, è sempre impaurita.

Lunga è la notte per chi vigila…
Non è così lunga per coloro che si riposano, si rilassano, che si sono immersi in un sonno profondo. Passa così in fretta! Un momento prima eri sveglio, poi ti addormenti… e il momento successivo sei di nuovo sveglio: è mattino! Non riesci a credere che la notte sia fluita tanto in fretta. Se hai riposato davvero… più riposi profondamente, più la notte scorre veloce; la mente vola via rapidamente. Se il tuo riposo è totale, il tempo scompare.
Questo va compreso.
Il tempo è un fenomeno psicologico. Non mi riferisco al tempo che puoi vedere sul tuo orologio, mi riferisco al tempo psicologico. Quando sei felice, rilassato, tranquillo, il tempo scorre veloce. Quando sei sofferente, infelice, angosciato, il tempo scorre molto lentamente: sembra interminabile.
Tutto dipende da te, dal tuo stato psicologico… Il tempo non è un fenomeno fisico, materiale: è un fenomeno psicologico. Quindi in meditazione profonda il tempo scompare totalmente. Non è una novità: i mistici lo sanno da secoli: tutti i mistici di tutti i Paesi hanno affermato che il tempo si ferma quando la meditazione comincia veramente.
Questo mondo è fatto di tempo e di spazio. Così lo definisce Einstein: spaziotempo. Da due parole ne ricava una, poiché egli afferma che il tempo non è che la quarta dimensione dello spazio. Perciò questo mondo è fatto di tempo e di spazio e in meditazione tu sparisci da entrambi oppure entrambi spariscono dal tuo essere. Non sai dove sei! Tu sei, certamente più di quanto non sia stato mai, tu ci sei totalmente, ma non sei limitato dallo spazio e non sei definito dal tempo. Sei pura esistenza. Dopo che avrai gustato questo sapore, sparirà da te ogni stoltezza.
Lo stolto vive nel tempo, il saggio vive nell’assenza di tempo.
Lo stolto vive nella mente, il saggio vive nella nonmente.

Lunga è la notte per chi vigila,
lunga è la strada per il viaggiatore stanco…

Osserva le facce delle persone – come sembrano stanche, annoiate, completamente frustrate. Non soltanto sembrano tali, ma sono tali. Le loro anime sono stanche, i loro esseri si sono colmati di noia. Si trascinano nella vita – non c’è gioia e non c’è danza nei loro passi, nei loro cuori non ci sono canti, né gratitudine, né riconoscenza per il fatto di esistere… al contrario, sono colmi di lamentele.
Lo stolto è ripetitivo, si limita a ripetere ciò che conosce, non osa mai andare al di là del suo sapere, della sua cultura… e la verità è sconosciuta, ignota. Osserva dunque la tua mente, e riuscirai a comprendere ciò che sto cercando di trasmetterti.
La tua mente è ripetitiva! Dice: «Ieri il cibo era buonissimo, torniamo allo stesso ristorante… Ieri quell’uomo è stato un amico, cerchiamo di trovarlo ancora». La mente vuole ripetere ciò che è stato ieri e non permette all’oggi di avere una vita propria. Non permette neppure al domani di avere una vita propria: anche per domani ha pianificato di ripetere ciò che ha conosciuto in passato.
E cos’hai conosciuto in passato se non l’infelicità? Ma l’infelicità ti è diventata familiare e continui a ripeterla.
Lo stolto è ripetitivo, il saggio vive ogni istante come una novità.
La mente dello stolto continua a fare, ripetitivamente, le stesse cose. La mente dello stolto è un circolo vizioso – si muove in cerchio. L’uomo saggio non è affatto ripetitivo: vive ogni istante cominciando da capo, rinasce a se stesso in ogni istante. Muore al passato in ogni istante e rinasce.
La vita intera dell’uomo saggio è un processo di rinascita. L’uomo saggio non nasce una volta sola, rinasce in ogni istante, continuamente. Il vecchio non s’impossessa mai di lui; invece lo stolto nasce una volta sola e continua a ripetersi.
Se continui a essere ripetitivo, perdi la Via: il tuo essere – la tua essenza – è assolutamente fresco e sempre giovane; non invecchia mai. La mente invecchia, il corpo invecchia, ma l’essere non conosce affatto il tempo: come può invecchiare? È sempre giovane, sempre nel pieno della gioventù. È sempre fresco come una goccia di rugiada nel sole del primo mattino, è fresco come le foglie del fior di loto sul lago.

Uno stolto cade dalla finestra del sesto piano. Giace per terra circondato da una grande folla. Arriva un poliziotto e chiede: «Cos’è successo?»
Lo stolto risponde: «Non lo so, sono appena arrivato».

Sai come sei arrivato qui? Cosa sai del luogo da cui sei arrivato? Sai dove devi andare? Sai chi sei? Le domande fondamentali rimangono avvolte nelle tenebre.
Pensaci bene: cosa pensi di te stesso? Sarà doloroso per te constatare di essere uno stolto. È facile vedere che gli altri sono stolti – infatti tutti riconoscono che tutti gli altri sono stolti – ma vedere la propria stupidità è un grande passo verso la saggezza. Constatare di essere uno stolto è già una trasformazione del tuo essere, della tua consapevolezza.
La saggezza è uno stato molto rilassato dell’essere. La saggezza non è il sapere, non è l’informazione: la saggezza è il tuo essere interiore risvegliato, attento, vigile; è il testimone, colmo di luce.
Sii colmo di luce – è un tuo diritto di nascita. Se perdi questo diritto, sei uno stolto. E te lo sei già lasciato sfuggire in molte vite – questa volta, per favore, sii un po’ più compassionevole verso te stesso!

Per oggi, basta.

Tratto da: The Dhammapada, Volume 2 – Capitolo 7
Disponibile in italiano: La saggezza dell’innocenza

ISTRUZIONI per la MEDITAZIONE

La meditazione di oggi è una tecnica di respirazione per gestire lo stress, in particolare quando sei in situazioni affollate. È un modo per scaricare all’esterno lo stress e creare uno spazio per te stesso; un altro modo, dunque, con cui il nostro respirare – perennemente presente – ci può aiutare a cambiare marcia.

CREARE SPAZIO

Abbiamo tutti bisogno di una certa quantità di spazio. Ogni volta che una persona si avvicina a quello spazio, la nostra energia si ritira e dentro di noi si crea una sorta di panico.
Quello spazio, inoltre, sta diventando ogni giorno più piccolo, perché il mondo è sempre più affollato. Ovunque, in treno, in autobus, a teatro, per strada, nei negozi, nei ristoranti, nei college, nelle scuole… c’è una gran folla e lo spazio che serve all’individuo per crescere è scomparso. Ogni essere umano è pervaso da una profonda tensione.
Tutti sono stressati, ma poiché è diventato normale, la gente non ne è cosciente. Questo è all’origine di numerosi malesseri interiori, e in particolare delle malattie collegate alla tensione.
Gli animali proteggono uno spazio ben preciso, ma che dire di noi umani?
Prova a osservare le persone in piedi in metropolitana, quasi schiacciate le une contro le altre: sono contratte, irrigidite, congelate, restano immobilizzate perché hanno paura; se facessero qualche movimento anche l’energia si muoverebbe, perciò restano paralizzate come se fossero morte, in modo da non sentire la presenza dell’altro. È così che il corpo della gente è diventato sempre più morto e insensibile.
Devi fare qualcosa, altrimenti questo ti creerà dei problemi.
Quando sei vicino ad altra gente e percepisci i primi segni di quella sensazione di panico, di paura e di tensione, c’è qualcosa che puoi fare: espira profondamente, mandando fuori tutta l’aria, sentendo come insieme a quell’aria sta uscendo anche tutto lo stress. Quindi, inspira in profondità, fai entrare aria fresca e senti come il tuo petto, il tuo spazio interno, si sta espandendo. Saranno sufficienti sette respiri e ti accorgerai all’improvviso che non c’è alcun problema.
Fallo almeno per due settimane.
La cosa più importante è ricordare che con ogni espirazione stai buttando fuori lo stress.
Il respiro è la tua parte più vitale e può essere usato per far entrare e uscire da te molte cose: sei tu… perciò qualsiasi azione tu immetta nel tuo respiro, in realtà è fatta a te stesso.