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Benvenuto alla decima parte del nostro programma di 21 giorni
OSHO: Meditazione per persone indaffarate
Strategie per alleviare lo stress di chi non ha tempo per meditare.

INTRODUZIONE
Potresti pensare che la meditazione richieda di essere severo con il tuo corpo: lo si deve sistemare in posizioni particolari, oppure lo si deve forzare in modi innaturali di muoversi e di respirare. E, ovviamente, se sei una persona impegnata, non hai tempo per farlo.
In realtà, è vero l’opposto: rispettare e goderti il tuo corpo è il modo migliore per coinvolgere tutto il tuo essere nella meditazione – e lo puoi fare perfino quando ti svegli, nel tuo letto.
Azioni semplici e piacevoli come stirarsi e ridere possono farti sentire attento, presente e sveglio. E quando il tuo corpo funziona in armonia, è più facile per la tua mente acquietarsi.

Nel discorso di oggi, Osho parla del fatto che la meditazione coinvolge tutto il tuo essere – il corpo, la mente e l’anima. Le antiche meditazioni partivano direttamente dal tuo essere essenziale – il che è difficile. Il nuovo modo suggerito da Osho è iniziare là dove sei e con ciò che conosci – il tuo corpo.

OSHO TALK – Le parole di Osho
La meditazione non è qualcosa di limitato al corpo, né è qualcosa di mentale, né appartiene solo all’anima. Meditazione implica semplicemente il corpo, la mente e l’anima, la tua totalità operante in assoluta armonia, in totale integrità, un mormorio sommesso, una melodia… un’unità.
Tutto il tuo essere – corpo, mente, anima, tutto è coinvolto nella meditazione. Ecco perché il mio sforzo è farvi iniziare ogni meditazione, partendo dal corpo. È qualcosa di nuovo!

Nell’antichità la gente ha cercato di iniziare a meditare, partendo direttamente dall’essenza più intima del proprio essere; ed è un processo alquanto difficile: non sai nulla del tuo centro interiore. Come puoi iniziare il tuo viaggio, partendo da un punto nel quale non sei mai stato? Puoi partire solo dal luogo in cui sei già. Tu sei nel corpo, ecco perché metto tanta enfasi nella danza, nel canto, nella respirazione; in questo modo puoi partire dal corpo.

Quando il corpo inizia a essere meditativo – e non stupirti che io usi la parola “meditativo” riferendomi al corpo –, certo, il corpo diventa meditativo. Quando è immerso profondamente nella danza, quando funziona in perfetta armonia, come una totalità, assolutamente indiviso, ha una qualità meditativa, possiede una grazia e una bellezza squisite.

Allora entra dentro di te e inizia a osservare la mente. A quel punto la mente inizierà ad acquietarsi. E quando anche la mente si è acquietata, è diventata un’unità col corpo, rivolgiti al centro – è una svolta di centottanta gradi – e in te scenderà una pace infinita. Pulserà dall’anima al corpo, dal corpo all’anima. In quella pulsazione sarai integro.

Il mio sforzo è rendere la meditazione un fenomeno naturale. Dare al corpo ciò di cui ha bisogno e dare alla mente ciò di cui ha bisogno. A quel punto rimarrai sorpreso nel vedere che diventano davvero amichevoli. Allora, quando dirai al corpo: «Adesso, per un’ora permettimi di stare seduto in silenzio», il corpo dirà: «D’accordo. Hai fatto così tanto per me, mi hai rispettato moltissimo, per cui, quantomeno, farò ciò che mi chiedi».

E quando dici alla mente: «Per favore, stai in silenzio per qualche minuto. Dammi un po’ di riposo,» la mente ti capirà. Se non sei stato repressivo, se l’hai rispettata, se le hai riconosciuto il suo ruolo, se non l’hai condannata, allora anche la mente si zittirà.
Lo dico per esperienza personale. Rispetta il corpo, rispetta la mente, così che ti rispettino. Crea amicizia. Ti appartengono, non essere in antagonismo con loro.

Tutte le vecchie tradizioni ti insegnano a essere in antagonismo con il corpo e con la mente; creano inimicizia, ma con l’inimicizia non potrai mai entrare in meditazione. In quel caso la mente disturberà di più che in qualsiasi altro momento. E il corpo sarà irrequieto, e lo sarà più che mai proprio mentre stai meditando; si vendicherà, non ti permetterà di stare seduto in silenzio. Ti creerà mille e un problema.

Se hai provato a stare seduto in silenzio per qualche minuto, lo saprai: iniziano ad accadere eventi immaginari. Hai la sensazione che una formica ti stia camminando sulla gamba, ma quando guardi non ne vedi alcuna. Strano… mentre eri seduto a occhi chiusi avevi la netta sensazione che fosse lì, che stesse camminando, salendo e salendo… ma ora che hai aperto gli occhi non la vedi, non c’è nulla. Era il corpo che ti ingannava, così come tu lo hai sempre ingannato.

Hai ingannato il corpo in mille modi, ora si vendica. Quando il corpo vuole andare a dormire, lo costringi a stare seduto in un cinema. E il corpo dice: «Bene, quando ne avrò l’occasione, vedrai…». Quindi, mentre sei seduto in meditazione, il corpo ti crea ogni sorta di problema. All’improvviso senti il bisogno di grattarti la schiena… e la cosa ti sorprende, perché di solito non accade mai!
Prenditi cura del corpo e il corpo ti ripagherà con la stessa moneta. Prenditi cura della mente e la mente ti sarà utilissima. Crea amicizia ed entrerai facilmente in meditazione.

Tratto da: The Dhammapada, Volume 10 – Capitolo 4, terza domanda
Disponibile in italiano: Iniziazione alla meditazione

ISTRUZIONI per la MEDITAZIONE
Svegliati, stirati e ridi.
La meditazione di oggi è una di quelle che predispongono l’orientamento di tutta la tua giornata, fin dall’inizio. La si pratica solo per qualche minuto, come prima cosa al mattino, subito dopo essersi svegliati e prima ancora di aprire gli occhi.
La mente ha la tendenza di aprire gli occhi immediatamente, e così perdi un’opportunità incredibile, perché quando il sonno ti lascia e le energie della vita si risvegliano dentro di te, le puoi osservare; e quell’osservazione sarà utilissima per scendere in profondità in meditazione.
La mente è fresca, il corpo è fresco dopo il riposo dell’intera notte; tutto è fresco, privo di pesantezza, vitale. Non c’è polvere, nessuna stanchezza – puoi guardare in profondità, con sguardo penetrante. Per cui, Osho dice: «Non lasciarti sfuggire quel momento».

SVEGLIATI, STIRATI E RIDI
Il primo passo: 20-30 secondi
Quando senti che il sonno se n’è andato, non aprire gli occhi immediatamente. Resta con gli occhi chiusi e senti l’energia che adesso sta cambiando dal sonno allo stato di veglia, limitati a osservare.

Il secondo passo: 2-3 minuti
In quel momento potresti essere assonnato, intorpidito, vorresti voltarti dall’altra parte e tornare a dormire; per cui, per tre minuti – con gli occhi chiusi – stira il tuo corpo come un gatto. Ma tieni gli occhi chiusi: non aprirli e non guardare il corpo dall’esterno. Guarda il corpo dall’interno.
Stirati, muoviti, lascia che l’energia del corpo scorra, e sentila.
Quando l’energia è fresca, è bene sentirla; quella sensazione ti accompagnerà per tutto il giorno.
Fallo per due o tre minuti – e se ti piace e hai tempo, per cinque minuti.

Il terzo passo: 2-3 minuti
Poi, per due o tre minuti, ridi fragorosamente come un matto, ma con gli occhi chiusi. Non aprirli: ridi fragorosamente a occhi chiusi.
Le energie sono presenti, stanno scorrendo; il corpo è sveglio e allerta, presente e vitale. Il sonno se n’è andato. Tu sei ricolmo, inondato con un’energia nuova.
Iniziare il giorno con una risata stabilisce l’orientamento dell’intera giornata. Se lo fai, nel giro di due o tre giorni sentirai che per l’intera giornata il tuo stato d’animo resta nello spirito della risata, del divertimento.

*

Tutto qui. E adesso, per finire, così come sei in questo preciso momento, concedi al tuo corpo di stirarsi un po’, a occhi chiusi, solo per trenta secondi… sì!
E ora, tenendo gli occhi chiusi, ridi fragorosamente per un minuto, finché senti tre suoni di cimbali che segnano la fine della meditazione di oggi!