Benvenuto alla dodicesima parte del nostro programma di 21 giorni
OSHO: Meditazione per persone indaffarate
Strategie per alleviare lo stress di chi non ha tempo per meditare.
INTRODUZIONE
Se sei una persona impegnata, ti potresti trovare spessissimo a dire di no. Genitori amorevoli devono fissare delle regole per i loro bambini, non è vero? I bravi manager devono prendere decisioni e mostrarsi autorevoli, sei d’accordo? Ma il no è davvero il punto migliore da cui partire?
Il programma di oggi porta a interrogarti sul tuo approccio alla vita: la tua mente che controlla vorrebbe che la tua prima risposta a qualsiasi cosa fosse un no, e questa può diventare un’abitudine.
D’altra parte, iniziare con un sì può aprire a nuove opportunità nella tua vita; interrompere il tuo essere isolato, strutturato nelle tue modalità di agire. Dire di sì è un modo estremamente pratico di comprendere il tuo essere un tutto unico con l’intera esistenza e con l’universo.
Oggi Osho parla della differenza tra dire di no e dire di sì. Dire di no è facile – facile per la mente; all’ego il no piace, perché lo fa sentire potente. Ma il no chiude le porte, non permette a ciò che è nuovo di entrare.
OSHO TALK – Le parole di Osho
Proprio ieri qualcuno diceva che tutti questi metodi di meditazione che insegno sono sbagliati perché Patanjali non li menziona mai nei suoi Sutra sullo Yoga. E quell’uomo diceva: «Non abbiamo mai sentito parlare di metodi simili, prima. Qual è la tua autorità? Su che basi hai creato questi metodi?»
Ho chiesto a quell’uomo: «Hai mai meditato?»
Ha risposto: «No».
Gli ho chiesto: «Sai in cosa consiste la meditazione?»
Ha risposto: «No».
Ma se non sai cosa sia la meditazione, come puoi stabilire cosa ci sia di sbagliato in un metodo di meditazione? Non sai che cosa sia, come puoi sapere che cosa non è meditazione? Non sai cosa sia buono, eppure continui a condannare qualcosa come cattivo. Non sai cosa sia la morale, e continui a condannare qualcosa come immorale.
La condanna, il biasimo affiorano con facilità alla mente. Dire che qualcosa è sbagliato è la cosa più facile del mondo. Dire di no è la cosa più facile per la mente, il sì è la cosa più ardua!
Osserva la tua mente: quante volte dice di no. A volte, perfino quando deve dire di sì, lo dice a denti stretti; con il no è felicissima. Nel momento in cui dici di no a qualcuno, ti senti molto potente; ti piace dire di no, perché il no sostiene l’ego – il sì lo dissolve.
Ed è facile dire di no. È molto, molto difficile dire di sì, perché con il sì si apre una porta – con il no una porta si chiude. Quando dici di no, osserva cosa accade nell’essenza più intima del tuo essere. All’improvviso tutte le porte si chiudono; quando dici di no, ti chiudi. Diventi una monade di Leibnitz, priva di finestre, senza porte né ponti di collegamento. Il no spezza semplicemente tutte le possibilità di connetterti con l’altro. Nel momento in cui dici di no, tutte le possibilità di amare, di lasciarti andare, tutte le possibilità connesse alla meditazione vengono immediatamente annullate.
Il no ti rende un’isola, e nessun uomo è un’isola. E sentire di essere un’isola è la più grande illusione – tu sei parte del Tutto. Quando dici di no ti escludi, hai distrutto tutti i ponti; e l’ego vuole sempre dire di no, ne gode, è un sollievo!
Osserva! Se non è assolutamente necessario, non dire mai di no. Perfino lasciar andare quella parola ti renderà sempre di più attento e presente. Anche quando devi dire di no, dillo in modo tale che diventi positivo, che assuma le fattezze del sì.
Il semplice non usare il no ti farà sentire che dentro di te stanno accadendo molte cose, perché questa è una parola con un potenziale immenso. Queste due parole hanno un potenziale incredibile: il sì e il no. Cambiano la totalità del tuo essere, perché non sono parole comuni; non sono parole, sono gesti – quello è il tuo modo, il tuo stesso stile di vita.
Un uomo che continua a dire di no, diventerà sempre più triste e depresso; la vita non busserà più alla sua porta. Se continui a dire di no, come potrà mai la vita bussare alla tua porta? I venti non soffieranno più verso di te, sul tuo sentiero non spunteranno più i fiori. Un uomo simile semina spine, dicendo di no.
La persona che dice di no è solo un ateo. Dire di sì alla vita è ciò che io intendo per teismo: dire di sì alla vita, aprire le porte, relazionarsi, essere disponibili. Dì di sì e all’improvviso sentirai che dentro di te si aprono delle finestre. Siedi semplicemente sotto un albero e urla a gran voce: «Sì!» e senti il cambiamento. Poi dì di no, e senti la diversità: con il no crei un’atmosfera diversa, vibrazioni differenti. Con il sì crei un’apertura, è come se buttassi un sasso in un lago e si formassero delle onde, che continuano ad allargarsi e a estendersi, diffondendosi sempre di più; arriveranno fino all’altra sponda.
Quando dici di sì, lanci il sasso dell’accettazione, dell’amore, del tuo essere aperto e pronto, dell’arrenderti, del lasciarsi andare, dell’abbandonarti… e a quel punto le onde continueranno ad allargarsi e a estendersi, raggiungendo l’infinito stesso.
Tratto da: Journey to the Heart – Capitolo 2
ISTRUZIONI per la MEDITAZIONE
Il tema della meditazione di oggi è rendersi conto della propria unione con la totalità della vita, con l’universo. Un tema di estrema attualità in un mondo che sembra preda della divisione e del disprezzo per le altre specie, per le diverse etnie e per l’ambiente naturale.
Da un punto di vista teorico, sappiamo che questa unità deve sussistere… ma come comprenderla, come viverla? “Il giusto pensiero” è uno dei passi.
Puoi pensare in due modi: puoi pensare in modo negativo, e in questo caso è un “pensiero sbagliato”. Oppure puoi pensare positivamente, allora è “giusto pensiero”.
Il pensiero negativo inizia con il diniego, la negazione: il no è il suo punto di partenza.
Osserva dentro di te, se inizi con il no. Ogni volta che viene detto qualcosa, qual è la prima sensazione che affiora in te? Il no oppure il sì? E scoprirai che nel novantanove per cento dei casi in te affiora un no! Forse non l’hai osservato: perfino con le cose più futili, quando il no non è affatto necessario, ecco che spunta un no; addirittura potremmo non sapere perché stiamo dicendo di no… il no è la nostra attitudine di fondo.
Ora leggerò un brano di Osho che ti prepara alla pratica del metodo per ventiquattro ore. Mentre ascolti, osserva il “no” o il “sì” che affiorano nella tua mente.
PENSA CON UNA MENTE CHE DICE SÌ
Come mai dire no è la nostra attitudine fondamentale? Perché dicendo no ci si sente qualcuno. L’altro viene negato, il suo ego è ferito e il tuo ego si sente appagato. Il no appaga fortemente l’ego; è cibo per l’ego, ecco perché noi ci alleniamo a dire no.
In qualsiasi campo della vita troverai ovunque persone che dicono no, perché dicendo di no senti la tua autorità; senti di essere qualcuno, solo perché puoi dire no!
Dire: «Sissignore» ti fa sentire inferiore; hai la sensazione di essere un subordinato, un nessuno. Solo se ti senti così, puoi dire: «Sissignore».
Ricorda dunque: il no nutre l’ego; il sì è il metodo per scoprire il Sé. Il sì è positivo, il no è negativo. Il no rafforza l’ego, il sì lo distrugge.
“Giusto modo di pensare” è dire di sì. In qualsiasi situazione, come prima cosa verifica se puoi dire di sì; se è impossibile dire di sì, se proprio non puoi, solo in quel caso di’ di no. Normalmente, noi prima diciamo di no; e se è impossibile dire di no, solo in quel caso – con un senso di sconfitta – diciamo di sì.
Provaci: stabilisci che per ventiquattro ore metterai a fuoco qualsiasi situazione con l’intento di iniziare con un sì. E osserva il profondo rilassamento che questo ti dà nelle situazioni più comuni.
Per ventiquattro ore, cerca in tutti i modi di partire con un sì. Avvertirai una difficoltà estrema, perché diventerai consapevole che immediatamente si presenterà il no. In ogni situazione, il no viene per primo: quella è diventata l’abitudine.
Non usare il no, usa il sì. E osserva in che modo il sì ti rilassa.
“Giusto modo di pensare” è iniziare dicendo di sì. Ciò non significa che non puoi utilizzare il no, significa soltanto che inizi sempre con un sì. Osserva ogni cosa con una mente propensa a dire sì; poi, se non è possibile altrimenti, di’ pure no. Ma se inizi con il sì, non troverai molte occasioni per dire no; viceversa, se inizi con il no, non troverai molte occasioni per dire sì.
Il punto di partenza determina il novanta per cento del percorso: il modo in cui inizi, colora ogni cosa, perfino la meta!
“Giusto modo di pensare” significa pensare, ma utilizzando una mente bendisposta… pensa con una mente propensa a dire sì! Usa la logica, usa la ragione, ma usale come strumenti per dire di sì. Noi continuiamo a usare la ragione e la logica come una struttura che ci permetta di dire di no.
Dovrebbe essere il contrario, in quel caso è il “Giusto modo di pensare”.
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Dunque, questo è il tuo invito per oggi – vivi questa giornata con una mente che dice sì, nel “giusto modo di pensare”!