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LA VISIONE DI OSHO
Cosa vuol dire vivere pericolosamente?

“Vivere pericolosamente vuol dire vivere; se non vivi pericolosamente, non vivi. La vita fiorisce solo nel pericolo; vivere non fiorisce mai nelle sicurezze. Solo nell’insicurezza giunge a fioritura.

Se ti metti al sicuro, diventi una pozza di acqua stagnante. A quel punto, la tua energia non si muove più e hai paura, perché nessuno sa come addentrarsi nell’ignoto. E perché mai correre rischi? Il noto è più sicuro. In quel caso ciò che è familiare si trasforma in un’ossessione; ne sei stufo, non ne puoi più, ti annoia e ti rende infelice, ma è pur sempre comodo e familiare. Perlomeno è conosciuto.

L’ignoto, ti fa tremare di paura; l’idea stessa ti rende insicuro.
Al mondo, esistono solo due tipi di persone: quelle che vogliono vivere comodamente – costoro sono alla ricerca della morte, desiderano una comoda tomba – e quelle che vogliono vivere, costoro scelgono di vivere pericolosamente, perché la vita è viva e vibrante solo quando c’è il rischio.

Hai mai scalato una montagna? Più sali verso l’alto, più ti senti giovane e rinvigorito; maggiore è il pericolo di cadere, più è profondo l’abisso di fianco a te, più sei vivo! Tra la vita e la morte, quando sei davvero in bilico tra la vita e la morte, ecco che la noia non esiste. Non c’è più alcuna polvere del passato, nessun desiderio di futuro; in quel caso, il momento presente è lucidissimo, si staglia come una fiamma, è sufficiente: vivi nel quieora.

Oppure mentre fai surf, quando stai sciando o vai in deltaplano… Ovunque ci sia il rischio di perdere la vita, affiora una gioia incredibile. Infatti, proprio il rischio di morire ti rende immensamente vivo; ecco perché la gente è attratta dagli sport estremi.

Tentare di arrivare su quelle cime, allontanandosi sempre di più dalla vita comoda e dalla sua routine, fa tornare allo stato selvaggio; torni a far parte del regno animale. E passo dopo passo tutte le tue sicurezze – il tuo conto in banca, tua moglie o tuo marito, la tua famiglia, la società, la chiesa, la tua rispettabilità – si allontanano sempre di più, fino a svanire. Diventi solo.

Ecco perché le persone sono così interessate agli sport; ma anche questi non sono pericoli reali: infatti potresti diventare un professionista molto esperto; a quel punto quei rischi sono solo fisici, coinvolgono solo il tuo corpo.
Quando ti dico: “Vivi pericolosamente”, non mi riferisco solo al rischio fisico, ma anche al rischio psicologico e alla fine al rischio spirituale.

Quando ti dico: “Vivi pericolosamente”, intendo dire: “Non vivere una vita di comune rispettabilità”. Per esempio non diventare sindaco di una città o membro di una corporazione: questa non è vita. Quando nella tua vita va tutto bene, devi comprendere che in realtà stai morendo, poiché non ti accade niente.

Sta’ attento, osserva: potresti sciupare tutta la vita in cose mondane, fatue! Essere spirituale significa comprendere che non devi dare troppa importanza a queste piccole cose.
Non sto dicendo che siano insignificanti: hanno una loro importanza, ma non tanta quanta gliene attribuisci. Il denaro è necessario, è una necessità; ma il denaro non è e non può essere la tua meta. È necessaria una casa, di certo è una necessità. Non sono un asceta e non voglio che distruggiate le vostre case e vi rifugiate sull’Himalaya.

Le persone vengono da me per dirmi che si sentono soffocare dalla noia, sono stanche, paralizzate, non ne possono più: che cosa possono fare? Pensano che recitando un semplice mantra potrebbero sentirsi di nuovo piene di vitalità. Non è così facile: dovranno cambiare in toto il loro stile di vita.

Ama, ma non permettere al tuo amore di degenerare nel matrimonio. Lavora, il lavoro è necessario, ma non permettere che il lavoro diventi tutta la tua vita. Il gioco deve restare la tua vita, il centro della tua vita; il lavoro dovrebbe essere solo un mezzo per raggiungere il gioco. Lavora in ufficio, in fabbrica o in negozio, ma solo per avere tempo e opportunità per giocare. Non permettere che la tua vita sia ridotta unicamente alla routine lavorativa, poiché la meta della vita è il gioco!

Giocare significa fare qualcosa per il semplice piacere di farlo.
Vivere pericolosamente significa vivere come se ogni istante fosse fine a se stesso. Ogni istante ha il proprio valore intrinseco e tu non ne hai paura: sai che la morte esiste e accetti il fatto che devi morire, non ti opponi né ti nascondi alla morte. In realtà, vai incontro alla morte e godi questi istanti in cui la incontri, li godi fisicamente, psicologicamente e spiritualmente.

Goderti i momenti in cui entri in contatto diretto con la morte, in cui la morte si trasforma in realtà, è ciò che intendo quando esorto a vivere pericolosamente.
L’amore ti porta faccia a faccia con la morte. La meditazione ti porta faccia a faccia con la morte.

Ricorda però una cosa: non dimenticare mai l’arte del rischio! Mai e poi mai: conserva sempre la capacità di rischiare. E ogni volta che hai un’opportunità di rischiare, non lasciartela sfuggire: così non sarai mai un perdente. Il rischio è la sola garanzia per essere realmente vivi.”
The Discipline of Transcendence, Volume 2, capitolo 4

LA MEDITAZIONE DI OGGI
Dissolvere la corazza

Questa meditazione aiuta a dissolvere uno strato di protezione, una “corazza” di tipo invisibile con la quale abbiamo imparato a fronteggiare il mondo, creando la nostra zona “libera da rischi”.

Un modo che tutti usiamo per proteggerci dalle situazioni o dalle persone che riteniamo una minaccia è creare una specie di armatura intorno a noi, un “guscio protettivo” che ci aiuta a sentirci meno vulnerabili, più sicuri e protetti.

È più facile vederlo negli altri – abbiamo perfino un’espressione comune per descriverlo. Per esempio, quando una persona di solito timida inizia a imporsi, diciamo che è “uscita dal suo guscio”.

A volte questa armatura può essere utile, addirittura necessaria. Ma il problema è che spesso diventa un’abitudine, uno schema, in pratica una seconda pelle che ci impedisce di sentirci pienamente vivi, spontanei, giocosi, confidenti in noi stessi e sicuri di ciò che siamo.

D’altra parte, questo guscio ci accompagna da così tanto tempo che non sappiamo come uscirne – e in realtà dovremmo essere in grado di togliercelo di dosso con la stessa facilità con cui lo indossiamo.

Osho dice:
Una donna è andata da Osho proprio con questo problema, e questo è stato il suo consiglio:
“Intorno a te porti una corazza. Si tratta di una semplice armatura; non è fissata su di te, sei tu che ti fissi su di lei. Quindi, quando ne diventi consapevole, puoi semplicemente lasciarla andare. La corazza è qualcosa di morto: se non te la tiri dietro, scomparirà.”
E ha proseguito suggerendo un modo per iniziare a diventare consapevoli di questa corazza, usando una tecnica di meditazione in grado di portare consapevolezza là dove la corazza si esprime nel corpo.
Quelle che seguono sono le tre parti di questa meditazione.

Il metodo
Mentre cammini o sei seduto:
Cammina o stai seduto, espirando a fondo. L’enfasi dovrebbe essere posta sull’espirazione, non sull’inspirazione. Dunque, espira a fondo – emetti quanta più aria ti è possibile. Espira dalla bocca, ma fallo lentamente, cosa che richiede tempo. Più tempo impieghi, meglio è; perché in quel caso il metodo andrà più a fondo.
Quando tutta l’aria contenuta nel corpo è stata espulsa, sarà il corpo a inspirare; non farlo tu.
L’espirazione dovrebbe essere lenta e profonda e l’inspirazione dovrebbe essere rapida. Questo cambierà la corazza creatasi intorno al petto.

Mentre cammini, corri o cammini spedito:
Inizia a fare un po’ di corsa, di jogging oppure cammina con passo svelto. E mentre le gambe sono in movimento, visualizza che dalle gambe scompaia un peso, come se cadesse da loro.

Quando la nostra libertà viene impedita eccessivamente, le nostre gambe si portano dietro l’armatura. Dunque, inizia a correre, a fare jogging, a camminare, o perfino a danzare libero da strutture o schemi; e con le gambe in movimento, senti che l’armatura intorno a loro inizia a cadere. E di nuovo, come nella prima fase, metti più attenzione nell’espirazione.

Quando ti riapproprierai di nuovo delle tue gambe e della loro fluidità, avvertirai un incredibile flusso di energia.
Prima di andare a dormire:
La sera, quando sei pronto per andare a dormire, togliti i vestiti e, mentre li togli, immagina semplicemente che non solo ti stai spogliando, ma che ti togli anche la tua corazza.

Fallo realmente! Toglietela e fatti un’altra bella espirazione mentre lasci che quell’armatura si dissolva.