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LA VISIONE DI OSHO
Vivere nella Gioia

La gioia non è felicità, perché la felicità è sempre mescolata all’infelicità; non si trova mai nella sua purezza, è sempre inquinata. La felicità è sempre inseguita dall’ombra lunga dell’infelicità; così come il giorno è seguito dalla notte, la felicità è seguita dall’infelicità.
Allora la gioia cos’è? È uno stato di trascendenza, in cui non sei né felice né infelice, sei totalmente in pace, quieto, in assoluto equilibrio. Sei così silenzioso e così vivo che il silenzio è un canto, e il canto non è altro che silenzio! La gioia è eterna, la felicità è del momento.

La felicità è generata dall’esterno, per cui può esserti tolta dall’esterno: devi dipendere dagli altri; e qualsiasi dipendenza è orribile, qualsiasi dipendenza è una schiavitù. La gioia scaturisce dalla tua interiorità, non ha niente a che fare con l’esteriorità: non è provocata dagli altri, non è affatto prodotta da alcunché. È il flusso spontaneo della tua stessa energia!
Se la tua energia è stagnante, non c’è gioia alcuna. Se la tua energia diventa un flusso, simile a un fiume che scorre, ecco una gioia immensa, del tutto immotivata… sei diventato semplicemente più fluido, più fluente, più vivo! Solo per questo, nel tuo cuore nasce un canto, affiora una grande estasi.

Quando la gioia affiora nella tua interiorità, ti sorprende perché non riesci a trovare cosa l’abbia causata. È l’esperienza più misteriosa della vita: è qualcosa che non ha una causa, qualcosa che trascende la legge di causa ed effetto. La gioia non ha bisogno di una causa, perché è intrinseca alla tua natura; la porti in te fin dalla nascita. È qualcosa di innato: sei tu che fluisci, nella tua totalità.

Quando fluisci, scorri verso l’oceano; questa è la gioia: è la danza del fiume che scorre verso l’oceano, per incontrare l’amato supremo! Quando la tua vita diventa simile a uno stagno immobile, il tuo essere è moribondo. Non stai andando da nessuna parte: nessun oceano, nessuna speranza! Invece, quando fluisci, l’oceano si avvicina sempre di più, a ogni istante: più il fiume si avvicina all’oceano, più aumenta la sua danza, la sua estasi.
Vivi nella gioia…

Vivi assecondando la tua natura più intima, con un’accettazione totale del tuo essere, comunque tu sia. Non tentare di manipolare te stesso, assecondando le idee altrui: sii te stesso, segui la tua natura autentica; allora in te sorgerà inevitabilmente la gioia, affiorerà dentro di te.
Vivi nella gioia,
in amore…
E chi vive nella gioia naturalmente vive nell’amore. L’amore è la fragranza del fiore della gioia.

Tratto da: Osho, L’intuizione della realtà, Capitolo 5

LA MEDITAZIONE DI OGGI
Fai spazio alla gioia
Conoscere se stessi è possibile. Non è difficile, non può esserlo; devi solo dimenticare alcune cose. Non hai bisogno di studiare niente per sapere chi sei, devi solo disimparare un po’ di cose.
Primo, devi dimenticare di preoccuparti di tutto.
Secondo, devi disimparare ad essere coinvolto dai pensieri.
La terza accade di conseguenza – essere testimoni.

Il Metodo
La chiave è questa: uno, cominci a osservare le cose. Seduto in silenzio guarda un albero e osservalo semplicemente. Non pensarci. Non dire: “Che tipo di albero è?”, non definirlo bello o brutto. Non definirlo “verde” oppure “secco”. Non creare alcun pensiero riferito all’albero. Continua soltanto a osservarlo.
Puoi farlo ovunque, guardando qualsiasi cosa. Ricorda solo questo: quando un pensiero arriva, mettilo da parte, spingilo in un angolo. Continua a osservare l’oggetto.

All’inizio sarà difficile, ma dopo un po’, accadranno degli spazi dove non ci saranno più pensieri. Avvertirai una grande gioia frutto di questa semplice esperienza.
Non è successo niente, sono soltanto scomparsi i pensieri. L’albero è lì, tu sei lì e tra voi c’è lo spazio. Lo spazio è libero dai pensieri.
All’improvviso ecco una grande gioia, senza nessuna ragione visibile. Hai imparato il primo segreto.

A quel punto, si può usare l’osservazione in modo più sottile. Puoi sederti in camera tua, puoi osservare una foto; l’unica cosa da ricordare è di non pensarci. Semplicemente osserva senza pensare. Pian piano accade.
Guarda il tavolo senza pensarci e, a poco a poco, il tavolo sarà lì, tu sarai lì e non ci saranno pensieri tra voi. E improvvisamente… gioia! La gioia è connessa all’assenza di pensiero. La gioia è sempre presente, ma è repressa da un’infinità di pensieri: quando non sono presenti, riaffiora.

Inizia dalle cose materiali. Quando ti sei sintonizzato e hai iniziato a sentire i pensieri svanire e solo gli oggetti sono presenti, affronta il secondo passo.
Adesso chiudi gli occhi e guarda i pensieri arrivare – senza considerare il pensiero in sé. Qualche viso sorge sullo schermo della tua mente o una nuvola si muove o qualsiasi cosa – semplicemente osserva senza pensare.

Questa modalità potrà essere un po’ più difficile della prima; i pensieri sono molto sottili. Ma se la prima è avvenuta, accadrà anche la seconda; è necessario solo un po’ di tempo. Continua a osservare i pensieri. Può succedere dopo un po’… può succedere in poche settimane, in qualche mese oppure dopo anni – dipende da quanto attentamente, quanto sinceramente lo stai facendo. A un certo punto, un giorno, all’improvviso, il pensiero non c’è.

Sei solo. Nascerà una grande gioia – si manifesterà una gioia infinitamente maggiore della prima, di quando l’albero era lì e il pensiero era scomparso. Infinitamente maggiore!
Sarà così immensa che sarai inondato di gioia.
Questo è il secondo passo. Quando la seconda si è manifestata, allora passa alla terza – osserva l’osservatore. Ora non c’è più l’oggetto. Le cose sono lasciate andare, i pensieri sono lasciati cadere; adesso sei solo. Ora osserva semplicemente questo osservatore, testimonia il testimone.

All’inizio sarà di nuovo difficile perché sappiamo solo come guardare qualcosa – un oggetto o un pensiero. Perfino un pensiero alla fine è qualcosa da osservare.
Ora non c’è niente, c’è vuoto assoluto. Solo l’osservatore rimane: devi volgerti a te stesso.
Questa è la chiave più importante. Devi essere semplicemente presente, da solo. Rimani in questa solitudine, e arriva il momento in cui accade. È inevitabile che accada: se le prime due sono avvenute, la terza è destinata ad accadere; non te ne devi preoccupare.

Quando questo accade, allora per la prima volta saprai cos’è la gioia.
Non è qualcosa che accade a te, perciò non può esserti portato via. Sei tu nel tuo essere autentico, è il tuo vero essere. Ora non può esserti portato via. Ora non c’è modo di perderlo. Sei tornato a casa.
Pertanto devi disimparare cose, pensieri. Prima guarda ciò che è grossolano, poi il sottile, in seguito osserva il trascendente che è oltre la materia grezza e il sottile.