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LA VISIONE DI OSHO
Accettazione

Puoi parlarmi dell’accettazione, e di come imparare ad accettare; infatti, sento che una parte di me non vuole accettare. Vorrei conoscere qual è quella parte così stupida: non esiste un modo per renderla più chiara a me stesso?
Innanzitutto occorre comprendere cosa vuol dire accettazione.
Tu dici: Puoi parlarmi dell’accettazione e di come imparare ad accettare; infatti, sento che una parte di me non vuole accettare…

Accetta anche questa parte, altrimenti non hai compreso. Una parte di te continua a rifiutare – accetta anche questa parte che rifiuta, altrimenti non hai compreso. Non cercare di rifiutare quella parte: accettala, questo è il senso di un’accettazione totale. Devi accettare anche ciò che rifiuta.
Tu dici che vorresti sapere qual è questa parte in te, che è tanto stupida. Nel momento in cui la definisci stupida l’hai rifiutata. Perché la chiami stupida? Chi sei tu per definirla stupida? È parte di te: perché dividi te stesso in due parti? Tu sei una totalità.

Devi lasciar cadere tutti questi trucchetti sulla divisione che hai imparato: hai imparato a dividere te stesso in una parte divina e una parte demoniaca, il bene e il male, l’inferiore e il superiore. Abbandona ogni divisione: questo è il significato dell’accettazione. Se qualcosa fa parte di te, ti appartiene, perché la chiami stupida? Chi sei tu per definirla stupida?
No, proprio definendola stupida l’hai rifiutata, l’hai condannata. Accettazione significa che non si tratta più di condannare: comunque stiano le cose, le accetti – e d’un tratto nel tuo essere avviene una trasformazione. Non chiamarla stupida, non definirla affatto, non dividere te stesso, perché è così che l’ego esiste.

È l’ego ad affermare che l’altra parte è stupida. L’ego è sempre intelligente, furbo, il migliore; mentre non fa altro che rifiutare. L’ego ti insegna a negare il corpo perché il corpo è materiale e tu sei spirituale: l’ego ti insegna a rifiutare molte parti del tuo essere. Per secoli non si è fatto altro: la gente religiosa ne ha fatto la sua pratica preferita, senza arrivare mai a nulla. In realtà quelle persone hanno reso l’intera umanità schizofrenica, dividendo tutti in frammenti dissociati… in te hai dei compartimenti stagni: questo è buono e quello è cattivo, l’amore è buono e l’odio è cattivo, la compassione è bene e la collera è male.

Quando dico accetta, intendo accetta tutto e lascia cadere tutti questi compartimenti stagni. Diventa integro. Ogni cosa è buona: anche la rabbia deve recitare la sua parte, e anche l’odio è necessario. Di fatto tutto ciò che ti è stato dato è necessario; forse sistemato diversamente, questo è tutto. Ma non si deve negare o rifiutare nulla: non definire stupida nessuna parte del tuo essere.
Inoltre chiedi: Non esiste un modo per rendere questa parte più chiara a me stesso?
Perché mai? Non puoi accettare che dentro di te vi sia qualcosa di nascosto? Non riesci ad accettare che in te vi sia qualcosa di oscuro?

Anche tu sei come il giorno e la notte: qualcosa è alla luce, qualcosa è nell’oscurità. Dev’essere così, altrimenti ti muoveresti solo in superficie, non avresti alcuna profondità. La profondità non può essere che nell’oscurità.
Se un albero dicesse: «Vorrei portare alla luce della mia coscienza le mie radici» morirebbe subito, perché le radici possono esistere solo nelle tenebre profonde, nascoste nella terra. Non c’è alcun bisogno di portarle alla luce; se le porti in superficie, l’albero morirà. Hai bisogno di una parte oscura, tanto quanto ti serve una parte chiara.

Non definire “stupida” nessuna parte di te. Non lottare, permetti alle cose di accadere. Questa è accettazione – è uno stato di abbandono, un lasciarsi andare.
Vivi come se fossi completamente a riposo. Vivi, agisci, ma fallo con naturalezza, spontaneamente; e le cose accadono. Se hai voglia di agire, fallo; se non ne hai voglia, non fare nulla: un po’ alla volta entri in sintonia con la natura, diventi sempre più naturale…
Living Tao – Tao: the three treasures, vol. III, capitolo 4

LA MEDITAZIONE DI OGGI
Guardare un oggetto come un Tutto

Il Metodo
Guarda una ciotola senza vederne le diverse parti o il materiale.
In pochi istanti diventa consapevole.
Considera qualsiasi cosa. Una ciotola o qualche altro oggetto. Ma guarda con una qualità diversa. Guarda una ciotola senza vederne le diverse parti o il materiale. Osserva qualsiasi oggetto, ma a due condizioni…. Non guardare, considera l’oggetto come un tutto. Di solito, ne guardiamo le parti. Possiamo farlo inconsciamente, ma ne osserviamo le diverse parti. Se io ti guardo, innanzitutto vedo il tuo viso, poi il tuo torso e dopo l’intero corpo.

Considera un oggetto come un tutto; non dividerlo in frammenti. Perché? Perché quando suddividi qualcosa, gli occhi hanno l’opportunità di andare da una parte all’altra. Guarda qualcosa come un tutto. Puoi farlo. Posso guardarti interamente in due modi. Posso prendere in considerazione questa parte e poi spostarmi; posso guardare ad A, poi a B, poi a C e continuare a muovermi. Quando sposto lo sguardo da A verso B e poi a C, non sono presente – o presente solo in superficie, ma non focalizzato: quando guardo B, lascio A, guardo C e A è andato totalmente perso; è uscito dalla mia messa a fuoco. Posso considerare questi punti in questa maniera, ma posso guardare l’intero insieme senza dividerlo in singole parti, in quanto unità, prenderle come un tutto.

Prova. Prima guarda qualcosa muovendoti da un frammento a un altro. Poi considera rapidamente questo oggetto come un tutto, non suddividerlo. Quando guardi qualcosa come un tutto gli occhi non hanno bisogno di muoversi. Fai in modo di non avere l’opportunità di spostare lo sguardo, questa può essere una condizione: osserva un oggetto totalmente, prendilo come un tutto. E in seguito, senza vederne i materiali: se la ciotola è di legno, non guardare il legno, considera solo la ciotola, la forma. Non guardare la sostanza.

Può essere d’oro, può essere d’argento – osservala. Non guardare il materiale di cui è fatta, considera solo la forma. La prima cosa è osservare come se fosse un tutto. In un secondo momento, considerane la forma, non la sostanza. Perché? Perché la sostanza è la parte materiale, la forma è quella spirituale e tu ti stai muovendo dal materiale all’immateriale. Sarà d’aiuto.

Prova. Puoi farlo con chiunque. Un uomo o una donna è di fronte a te: guarda e comprendi l’uomo o la donna interamente nel tuo sguardo, totalmente. Sarà una sensazione bizzarra all’inizio, perché non sei abituato, ma è molto bello alla fine. Non pensare se il corpo è bello o no, bianco o nero, uomo o donna. Non pensare; osserva soltanto la forma. Dimentica la sostanza e guarda soltanto la forma. In pochi istanti diventa consapevole. Continua a considerare la forma come un tutto.

Non premettere agli occhi alcun movimento. Non iniziare a pensare al materiale. Cosa succederà? Diventerai improvvisamente consapevole di te stesso. Guardando qualcosa, diventerai consapevole di te stesso. Perché? Perché per gli occhi non c’è possibilità di muoversi verso l’esterno. La forma è stata compresa come un tutto, per cui non puoi passare alle parti. Il materiale è stato tralasciato, la pura forma è stata compresa.

Ora non puoi pensare all’oro, al legno, all’argento. Una forma è pura in quanto tale; è possibile non pensare affatto. Una forma è solo una forma; non puoi pensarci. Se è d’oro, puoi pensare molte cose. Ti piacerebbe, vorresti rubarla, o farci qualcosa, oppure venderla, o puoi pensare al prezzo – molte cose sono possibili. Ma sulla pura forma, il non pensare è possibile. La forma pura arresta il pensare. E non c’è possibilità di passare da una parte o dall’altra; l’hai compresa come un tutto. Rimani con la forma e il tutto.

Immediatamente diventerai consapevole di te stesso, perché ora gli occhi non possono spostarsi; ed essi hanno bisogno di movimento, è la loro natura. Per cui il tuo sguardo si sposterà verso di te. Torneranno indietro, torneranno a casa, e improvvisamente diventerai consapevole di te stesso. Questo diventare consapevoli di se stessi è uno dei momenti più estatici possibili. Quando per la prima volta diventi consapevole di te stesso, c’è così tanta bellezza, così tanta beatitudine non comparabile con qualsiasi altra cosa che già conosci. Davvero, per la prima volta diventi te stesso; per la prima volta conosci chi sei. Il tuo essere è rivelato in un attimo.