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LA VISIONE DI OSHO
Intuizione

“Esiste un fenomeno chiamato intuizione, di cui noi siamo diventati pressoché inconsapevoli. Ignoriamo che esista qualcosa chiamato intuito.
L’intuizione è un fenomeno del tutto diverso dalla ragione. La ragione argomenta, usa un processo di pensiero per giungere a una conclusione; l’intuizione fa un balzo improvviso: è un vero balzo quantico. Non conosce alcun processo; raggiunge semplicemente una conclusione, senza usare alcun processo.

Molti matematici sono riusciti a risolvere problemi algebrici di ogni sorta, senza seguire alcun procedimento: sono stati guidati dal loro intuito.
Questo strano fenomeno ha sempre creato perplessità nei matematici: quei colleghi come avevano fatto? Infatti, per risolvere lo stesso problema, un altro matematico avrebbe impiegato almeno un’ora, forse due, addirittura tre. Perfino un computer avrebbe impiegato qualche minuto per risolverlo, invece quei matematici non avevano avuto bisogno di tempo: enunciato il problema, immediatamente… Pertanto, in matematica, l’intuizione è ormai riconosciuta.

Quando la ragione fallisce, solo l’intuito può darti la soluzione. Tutti i grandi scienziati adesso sono consapevoli che le maggiori scoperte non sono frutto del ragionamento ma dell’intuizione.
Madame Curie lavorava da tre anni su un problema: aveva tentato di risolverlo, affrontandolo da molte prospettive differenti, e aveva sempre fallito. Una sera si coricò, totalmente esausta, e decise – questo evento è del tutto simile a ciò che accadde al Buddha –, di lasciar perdere: «Adesso basta! Ho sprecato tre anni della mia vita. Sembra che sia una ricerca senza possibilità di soluzione: devo abbandonarla!». Quella sera abbandonò la ricerca e si coricò.

Durante la notte si alzò nel sonno, andò alla scrivania e scrisse la soluzione; poi tornò a letto e si riaddormentò. Al mattino, non riusciva a ricordare più niente, però la soluzione era sulla sua scrivania. Nessuno era entrato nella sua camera da letto e, anche se fosse entrato qualcuno, nessun altro sarebbe stato in grado di arrivare a una simile soluzione: Madame Curie aveva lavorato su quel problema per ben tre anni; era una delle menti più grandi del suo tempo.

Comunque nessuno era entrato nella sua camera da letto e la soluzione stava sulla sua scrivania. Poi osservò il foglio più da vicino: era proprio la sua scrittura! Allora, all’improvviso nella sua memoria affiorò il sogno fatto durante la notte: ricordò che, in sogno, era seduta alla scrivania e stava scrivendo qualcosa… alla fine, piano piano ricordò tutto. Aveva raggiunto la soluzione del problema passando da una porta diversa, non tramite il ragionamento: era la porta dell’intuizione.
Prima, però, si deve esaurire totalmente la ragione: l’intuizione si attiva solo quando hai esaurito del tutto la ragione.

L’intuizione non segue alcun procedimento: dal problema salta immediatamente alla soluzione. Prende una scorciatoia, è simile a un lampo, è un guizzo repentino.
Noi abbiamo corrotto l’intuizione: nell’uomo l’intuito si è guastato quasi completamente. L’intuito femminile non è corrotto allo stesso modo: ecco perché la donna ha qualcosa, che chiama “ispirazione”. Un’ispirazione è solo un frammento dell’intuizione: la donna non è in grado di spiegare: è una semplice ispirazione; era una sensazione nella profondità del suo essere. Purtroppo anche questa ispirazione è molto corrotta: ecco perché ha solo la durata di un lampo.

Avete lasciato perdere l’idea stessa, perché vi è stata inculcata l’idea che la ragione è l’unica porta che permette di arrivare a una qualsiasi conclusione; quando avrai lasciato perdere la fissazione del ragionamento come unica via, allora fiorirà in te l’intuizione. A quel punto non avrà più la durata di un lampo: sarà una sorgente disponibile costantemente. Potrai chiudere gli occhi ed entrare nella tua intuizione, potrai vedere in ogni momento la direzione giusta da prendere.

Puoi sempre entrare nella tua energia intuitiva e trovare sempre il consiglio giusto. È ciò che in Oriente da sempre viene chiamato “il guru interiore”, il Maestro interiore: quando la tua intuizione inizierà a funzionare, non avrai più bisogno di andare a chiedere consigli a maestri esterni a te.
Intuizione significa essere in sintonia con se stessi, essere in completa sintonia con il proprio essere. E da questa sintonia scaturiscono le soluzioni, dal nulla!”
Sufis: The People of the Path, Volume 2, capitolo #5

LA MEDITAZIONE DI OGGI
Respirare nell’Hara
Questa meditazione ci permette di concentrare la nostra energia sull’Hara, indicato anche come il Tan T’ien, all’incirca cinque centimetri sotto l’ombelico. Questo è il centro dove si entra alla nascita ed è il centro da dove la vita fuoriesce quando si muore. L’Hara è il punto di contatto tra il corpo e l’anima. Se avverti una specie di oscillazione tra destra e sinistra e non sai dov’è il tuo centro, questo ti mostra che non sei in contatto con la tua Hara. Quindi, devi creare quel contatto. Devi praticare questa tecnica due volte al giorno: alla sera quando vai a dormire e come prima cosa al mattino, per una durata da dieci a quindici minuti.
Il Metodo
Primo Stadio:
Localizza l’Hara: sdraiati sul letto e posiziona entrambe le mani cinque centimetri sotto l’ombelico, e premi leggermente.
Secondo Stadio:
Respira profondamente: comincia a respirare, fai respiri profondi. Avvertirai questo centro andare su e giù col respiro. Avverti in quel punto tutta la tua energia, come se ti stessi restringendo, fallo ancora e poi ancora, come se esistessi lì, simile a un piccolo centro di energia molto concentrata.
Terzo Stadio:
Centrati mentre dormi. Addormentati facendolo, ti sarà d’aiuto; in questo modo, per l’intera notte quella centratura persisterà. Ancora e ancora di più fin nell’inconscio e il centro è lì. Così per tutta la notte, senza saperlo, entrerai in contatto in molti modi con il tuo centro.
Quarto Stadio:
Ricollegati all’Hara. Al mattino, quando senti che il sonno è svanito, non aprire gli occhi: di nuovo metti le mani lì, premi leggermente, comincia a respirare e di nuovo senti l’Hara. Pratica questa tecnica per dieci, quindici minuti, quindi alzati. Fallo tutte le sere e tutte le mattine. Nel giro di tre mesi comincerai a sentirti centrato e avrai costruito la base per profonde intuizioni.
Osho dice:
“È essenziale avere un centro, altrimenti ci si sente frammentati; si è solo un puzzle, tutti frammenti e nessuna gestalt, nessuna integrità. È una pessima condizione, perché senza un centro un uomo può vivere, ma non può amare. Senza un centro continuerai a essere abitudinario, vivrai nella routine, ma non potrai mai essere creativo. Vivrai al minimo, non vivrai nessuna espansione. Solo centrandoti potrai vivere al massimo, allo zenit, al picco, al culmine. E questo è il solo modo di vivere una vita reale.”