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LA VISIONE DI OSHO
Cos’è la Meditazione?

Cos’è la Meditazione?

“La meditazione è uno stato di nonmente. La meditazione è uno stato di consapevolezza pura, priva di contenuti. Di solito, la tua consapevolezza trabocca di pattume, è simile ad uno specchio ricoperto di polvere. La mente è un viavai continuo: pensieri in movimento, desideri che si agitano, ricordi che affiorano, ambizioni in atto, è un viavai ininterrotto! Giorno dopo giorno. La mente funziona, sogna, anche mentre dormi. Continua a pensare, ancora è sommersa in ansie e preoccupazioni. Si prepara per il prossimo giorno, un addestramento sotterraneo persiste sempre.

Questo è lo stato in cui non esiste meditazione, la meditazione è esattamente l’opposto. Quando non esiste più movimento e il pensiero si arresta, nessun pensiero si agita più, non affiorano desideri, e tu sei in un silenzio assoluto, quel silenzio è meditazione. E in quel silenzio si conosce la verità, mai altrimenti: la meditazione è uno stato di non mente.
E non puoi scoprire la meditazione attraverso la mente, perché la mente perpetuerà se stessa. Puoi trovare la meditazione solo mettendo la mente in disparte, placandoti, restando indifferente, non identificato con la mente; osservando la mente passare, senza identificarti con lei, senza pensare: «lo sono la mente».
Meditazione è la consapevolezza di non essere la mente.

Quando la consapevolezza scende in te sempre più profondamente, pian piano giungeranno alcuni istanti, momenti di silenzio, istanti di spazio puro, momenti di trasparenza, attimi in cui dentro di te nulla si agita e tutto è quieto. In quei momenti immoti saprai chi sei, e conoscerai il mistero di questa esistenza.

E una volta che avrai gustato quelle poche gocce di nettare, in te sorgerà la profonda aspirazione di scendere sempre più in profondità in quella dimensione. Sorgerà in te una sete irresistibile, un’aspirazione incontenibile. Diventerai un fuoco!
Il sannyas è tutto qui: quando avrai gustato alcuni istanti di silenzio, di gioia, di meditazione, vorrai che questa condizione diventi un continuum, uno stato costante. Il sannyas è semplicemente il desiderio di rendere la meditazione il tuo stile di vita globale.

E se sono possibili alcuni istanti, non è affatto un problema. Pian piano, quegli istanti saranno sempre più numerosi. Con l’aumentare della tua abilità, quando imparerai l’arte di non lasciarti coinvolgere dalla mente, l’arte di restare distaccato, staccato dalla mente, quando conoscerai la scienza con cui creare una distanza tra te e i tuoi pensieri, in te si riverserà un volume sempre più grande di meditazione. E più questa si riversa in te, più ti trasforma.
Verrà un giorno, un giorno di estrema benedizione, in: cui la meditazione diventa la tua condizione mentale.

La mente è qualcosa di innaturale, non diventa mai la tua condizione naturale. Ma la meditazione è la condizione naturale che noi abbiamo perso. È un paradiso perduto, ma il paradiso può essere riconquistato. Guarda negli occhi di un bambino, osserva e scoprirai un silenzio tremendo, l’innocenza. Ogni bambino viene al mondo portando con sé uno stato meditativo, ma deve essere iniziato alle regole della società, gli deve essere insegnato come pensare, come far di conto, come ragionare, come discutere: gli devono essere insegnate parole, linguaggio, concetti. E, pian piano, egli perde il contatto con la propria innocenza. Viene contaminato, è inquinato dalla società. Diventa un meccanismo efficiente, non è più un essere umano.

È necessario riconquistare una seconda volta quello spazio. Lo hai conosciuto in passato, per cui quando arrivi a conoscere la meditazione per la prima volta, resterai sorpreso: in te sorgerà la profonda sensazione di averla già conosciuta in passato. E quella sensazione è vera: l’hai già conosciuta. Ma l’hai scordata. Il diamante è stato perso in un mucchio di immondizia. Ma se riesci a riportarlo alla luce, lo ritroverai: ti appartiene.

Non può essere realmente perso: può solo essere dimenticato. Noi tutti nasciamo in quanto persone che meditano, in seguito impariamo le vie della mente. Ma la nostra vera natura resta nascosta da qualche parte in profondità, simile ad un flusso sotterraneo. Quando ti decidi, basta scavare un po’ e ritroverai quella fonte che ancora zampilla, una fonte di acque fresche. E trovarla è la più grande gioia nella vita.”

Osho, Philosophia Perennis, Vol. 2 – capitolo 5

 

LA MEDITAZIONE DI OGGI

La seguente meditazione è tratta da: Il libro dei segreti di Osho.

È una semplice tecnica per darti un assaggio e un’esperienza portando consapevolezza alle attività che compi ogni giorno.
Una volta sperimentata questa tecnica, puoi iniziare a recuperare il tuo naturale stato meditativo da tutto il rumore e il traffico della mente.

Osho chiarisce:
“Quando dico che la consapevolezza non può raggiungere la mente, intendo che non puoi ottenerla pensandoci. Può essere ottenuta solo facendo qualcosa, non pensandoci.
Pertanto, non continuare a pensare su cosa sia la consapevolezza, su come conquistarla o su quale sarà il risultato. Non continuare a pensarci: inizia ad agire. Quando cammini per strada, cammina con consapevolezza. È difficile e te ne dimenticherai, ma non scoraggiarti.

Ogni volta che te ne ricordi di nuovo, sii attento e presente.
Fai ogni passo con totale attenzione, consapevolmente.
Rimani col passo, non permettere alla mente di muoversi da qualche altra parte.
Mentre stai mangiando, mangia. Mastica il tuo cibo con consapevolezza.
Qualunque cosa tu stia facendo, non farla meccanicamente. Per esempio, posso muovere la mia mano automaticamente; ma poi posso anche muovere la mia mano in piena consapevolezza. La mia mente è consapevole che la mano è stata mossa.”

Il metodo
Fallo, provaci, proprio adesso. Avvicinati a qualcosa nelle vicinanze, raccoglilo. Fallo una volta meccanicamente, come faresti di solito. Ora rimettilo a posto.
E adesso… diventa consapevole della tua mano, sentila dall’interno verso l’esterno. Se è presente qualche tensione nella mano, nelle dita, lasciala andare.

Ora, restando connesso con la consapevolezza della tua mano, con tutta la tua attenzione sulla tua mano, raggiungi di nuovo l’oggetto. Prendilo. Sentine la consistenza, il peso. Come sta nella tua mano. Guarda come la tua mano vuole reagire a questo oggetto… vuole rigirarlo, pesarlo, giocarci insieme… o semplicemente tenerlo ancora. Con attenzione, consapevole di ogni movimento.
Ora, mettilo giù, prestando attenzione e consapevolezza ai movimenti della tua mano.

Sentirai la differenza. La qualità cambia immediatamente.
Cammina con attenzione, e camminerai in modo diverso. Una grazia differente accompagna il tuo camminare.
Fai qualsiasi cosa in cui sei impegnato con attenzione, e senti la differenza.
E quando dico “senti” intendo “osserva”. Prima fallo meccanicamente, poi con consapevolezza, e senti la differenza. E sarai in grado di sentire la differenza!
Per esempio, se mangi con consapevolezza, non puoi mangiare più di quanto il corpo necessiti.

Osho dice:
“Le persone continuano a venire da me e dirmi: “Mettimi a dieta. Il mio peso non fa che aumentare.” Io dico loro: “Non pensare alla dieta, pensa alla consapevolezza. Con una dieta non succederà niente. La farai un giorno e il giorno dopo te ne dimenticherai, non puoi continuarla.

Piuttosto, mangia con consapevolezza.
La qualità cambia. Se mangi con consapevolezza, masticherai di più.
Con l’inconsapevolezza, con le abitudini meccaniche, semplicemente continui a spingere cose nello stomaco. Non stai masticando bene, ti stai solo ingozzando. Non c’è piacere; e poiché non c’è piacere, hai bisogno di più cibo per provare il piacere di mangiare. Non c’è sapore, pertanto hai bisogno di più cibo.
Sii semplicemente attento e guarda cosa accade. Se sei presente, allerta masticherai di più, sentirai più sapore, percepirai il piacere di mangiare. E verrà impegnato molto più tempo.

Se di solito impieghi mezz’ora per consumare il tuo pasto, mangiando la stessa quantità di cibo con totale consapevolezza avresti bisogno di un’ora e mezza, tre volte tanto. In mezz’ora avrai mangiato soltanto un terzo della quantità, ma ti sentirai molto più soddisfatto. Avrai gustato di più quel pasto.
E, quando il corpo prova piacere, ti dice quando fermarti.

Quando il corpo non ha gustato pienamente, non ti dirà mai quando fermarti, pertanto tu continui a mangiare.
In quel caso il corpo diventa sordo. Non sentirai mai ciò che il corpo sta dicendo.
Provalo oggi e nei giorni a venire, in situazioni differenti, non serve fissare un tempo ulteriore per questa meditazione. Medita semplicemente durante queste normali attività; solo per questa volta, agisci in uno spazio di consapevolezza.”

Osho, Il Libro dei Segreti