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TENDERSI PER RILASSARSI

Essere presente e consapevole è la tua natura

Quando: Durante il giorno per una distensione immediata

Anche: Ogni sera, prima di andare a dormire, se hai problemi di insonnia

Consigliato come espediente per facilitare l’ascolto

Durata: 6 minuti

Il metodo

Il primo passo: Stai in piedi, in mezzo alla stanza – esattamente nel mezzo – e per due minuti tendi tutto il tuo corpo il più possibile, portalo al massimo della tensione… fino al punto di scoppiare!

Il secondo passo: resta fermo, in piedi e per due minuti rilassa il corpo.

Ripeti l’esercizio per due o tre volte, e poi sperimenta l’esercizio: principio e fine del suono.

Se fatto la sera, dopo vai direttamente a dormire. Nell’arco della notte quel rilassamento andrà sempre più in profondità.

Questo è il suggerimento di Osho: «L’energia vitale opera per contraddizioni. La vita esiste come dialettica: non è un movimento semplice; non fluisce come un fiume, il suo procedere è dialettico. Ogni suo moto crea il proprio opposto e mediante lo scontro degli opposti essa procede. Ad ogni nuovo movimento la tesi crea un’antitesi. E il processo continua senza interruzione: la tesi crea un’antitesi, si fonde con essa, diventando una sintesi, che poi diviene a sua volta la nuova tesi, cui, nuovamente, si contrapporrà un’antitesi… E questo processo si ripropone pari pari nella meditazione, in quanto essa è la realtà più profonda nella vita.

Se ti invitassi a rilassarti, ti risulterebbe impossibile perché non saprai cosa fare. Potresti sdraiarti, ma questo non è rilassarsi. La tua inquietudine, la tua agitazione interiore rimane inalterata… con l’aggiunta di un nuovo conflitto: devi rilassarti! Una nuova tensione è venuta ora a sommarsi alle vecchie.

Pertanto, chi cerca di vivere una vita rilassata è la persona più tesa che si possa immaginare. È inevitabile: non ci si rende conto del fluire dialettico della vita e ci si comporta come se fosse un processo lineare. Pensi che sia sufficiente darsi un comando: “Rilassati!” e ci si rilasserà.

Non è possibile! A chi si rivolge a me non dirò mai di rilassarsi. Prima di tutto, cerca piuttosto di essere teso, il più possibile. Una tensione totale! Fa’ in modo che tutto il tuo organismo sia contratto, e intensifica al massimo quella tensione; vai davvero al limite estremo delle tue possibilità. A quel punto, all’improvviso sentirai affiorare un vero rilassamento. Hai fatto tutto quanto era in tuo potere… adesso l’energia vitale creerà l’opposto.

Tutta l’energia è stata coinvolta nel creare tensione. Ma non è possibile continuare così all’infinito: la tensione dovrà dissolversi; presto accadrà. Quando accade, osserva come un testimone distaccato. Sii semplicemente consapevole, testimone dell’insorgere di quel processo di rilassamento. Ogni arto del corpo, ogni muscolo, ogni nervo, piano piano si sta rilassando innocentemente, senza alcun intervento da parte tua. Ogni sforzo per rilassarsi è assente; tutto accade da sé: l’intero organismo non sarà altro che una moltitudine di punti in progressivo rilassamento. Siine consapevole.

Questa consapevolezza è meditazione. È non-fare. Tu non stai facendo nulla, poiché essere presenti e consapevoli non è un’azione. Non è affatto attività; fa parte della tua natura, è una qualità intrinseca della tua essenza. Tu sei consapevolezza! È la tua mancanza di consapevolezza, piuttosto, a essere una conquista… e ti è costata uno sforzo tutt’altro che indifferente.

In sintesi, la meditazione, per me, è costituita di due stadi: il primo è attivo – e questo non è affatto meditazione –, il secondo è assenza di qualsiasi attività – è consapevolezza passiva, ed è questa la vera meditazione.»

Osho, Meditazione Dinamica: l’arte dell’estasi interiore.