Nel silenzio nasce la vita

Nel silenzio nasce la vita

«Il mio successo non consiste nel convincerti ma nel darti un assaggio reale, in modo che tu possa essere certo che la meditazione non è una fantasia, che lo stato di nonmente non è soltanto una teoria filosofica: è una realtà, ed è nelle tue capacità, senza che siano necessarie speciali qualifiche.
Potresti essere un peccatore o un santo, non ha importanza. Se il peccatore diviene silenzioso, consegue la stessa consapevolezza accessibile a un santo.» Osho

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Nel silenzio nasce la vita

Aprirsi alla voce dellinfinito

Collana: Oscar BestSellers Spiritualità

Formato: 14 x 21,5

Pagine 264 – Prezzo 13,50 euro

«Il nostro linguaggio non è in grado di esprimere la totalità, ma il nostro silenzio può farlo; e questo perché, quando siamo in silenzio, entriamo in sintonia con l’esistenza.
Quando sei in silenzio non sei un essere umano; sei simile a una roccia, a un albero, a un animale, a una nuvola… in silenzio sei in sintonia con l’esistenza. Quando non parli non sei più parte del territorio umano, la piccola regione in cui abitano gli esseri umani. Divieni un membro della vasta distesa dell’esistenza.» Osho

“C’è un bagliore che affiora, quando tutto si distende nella quiete; quando le parole vengono a mancare, vuoi perché troppe, vuoi perché proprio non si trova la parola giusta, in grado di dare senso e significato a ciò che si percepisce, si sente, si sta vivendo.
È in quel momento che il silenzio esplode in tutta la sua potenza, in tutta la sua verità. Quel silenzio che sempre ci accompagna è il fedele compagno di tutte le nostre comprensioni, di tutto il nostro vissuto. Senza di esso, tutto sarebbe caos: un’infinita cacofonia assordante che può solo paralizzare, bloccare ogni nostro agire, stordire, soffocare, velare qualsiasi lucidità.
È il silenzio – la pausa tra ciascuna di queste parole – che permette di dare loro un valore, uno spessore, una profondità. È il silenzio – il riposo tra un’azione e la successiva – che permette di continuare ad agire, a creare, a relazionarsi.
Perché dunque non dargli spazio? Perché non apprezzarlo, coltivarlo, nutrirlo?
In un’epoca di eccessi – nel dire, nel fare, nell’agire – può essere il fattore che fa la differenza, in grado di rendere la vita equilibrata, armoniosa e appagante…

Questo libro vuole essere una sollecitazione e un sostegno, un fedele compagno di viaggio in cui trovare lo stimolo o lo spiraglio giusto per aprirsi a esperienze in grado di donare momenti di comprensione, istanti in cui sentirsi intimamente vivi, attimi di presenza in cui la nostra vera essenza si manifesta e rende tangibile il senso profondo del nostro esistere.
Questo non è dunque solo un libro di semplici letture, è soprattutto una proposta esperienziale in grado di aprire a qualcosa di inesprimibile; qualcosa a cui si può solo dare spazio, lasciando che ci riveli l’infinito di cui siamo l’espressione cosciente, e che per nostro tramite prende coscienza di se stesso.
Osho abita quella dimensione trascendente, e la costella, giocando con le parole in filo di lama… ovvero, usandole per accompagnare sull’orlo dell’abisso che noi siamo, nella certezza che all’improvviso qualcosa di inaspettato possa accadere. Ed è in quel lampo il vero significato di quanto qui è stato raccolto: un improvviso precipitare nel nulla e nel vuoto dove tutto acquista un senso, valore reale e significato. Perché è proprio quel nulla silente il punto di origine di ogni cosa.
E abitarlo porta a essere finalmente in pace, a casa nell’esistenza. Percepita nella sua totalità. Ed è allora che il silenzio diviene vettore di comprensioni.

I singoli brani, avvicinati uno a uno, singolarmente, facilitano l’approccio a una dimensione che di volta in volta appare differente, proprio perché multiforme è la realtà a cui ci si avvicina.
Grazie a questi testi ci si può confrontare con un silenzio che lenisce, un silenzio che anima, un silenzio che esalta, uno che acquieta e uno che risveglia… e a decine di altri silenzi.
Insomma, il silenzio viene sollecitato in tutte le sue declinazioni, accompagnato dal suggerimento di imparare a cogliere le proprie prospettive, perché per ciascuno il silenzio ha una sua unicità indicibile e non replicabile. E solo dandogli spazio lo si può realmente percepire.
In quel silenzio generato dalla propria sperimentazione ci si troverà di fronte all’esperienza suprema che è il vero intento del nostro essere al mondo.” dalla Prefazione