Sabbia tra le dita

Sabbia tra le dita

«Voi tutti siete dei Buddha. Non siete mai stati altro, neanche per un solo momento. Non potete! Di fatto non potete allontanarvi realmente dalla vostra essenza di Buddha, potete solo sognare. Potete solo sognare di esservi allontanati, ma anche mentre state sognando siete comunque quieora. È impossibile perdere la vostra essenza, il vostro Buddha, perché Dio è coinvolto in ogni cosa e in ogni essere. E quando Hakuin dice “Sin dal principio tutti gli esseri sono dei Buddha” non pensate che stia parlando solo degli esseri umani. Sono inclusi gli animali, sono inclusi gli uccelli, gli alberi e le rocce. Tutto ciò che esiste è incluso.» Osho

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Sabbia tra le dita

Ascoltare il vuoto tra le parole

Collana: Oscar Spiritualità

Formato: 12,5 x 20

Pagine 352 – Prezzo 13,00 euro

«Sin dal principio tutti gli esseri sono dei Buddha.
È
 come l’acqua e il ghiaccio:
senza acqua, non c’è ghiaccio,
al di fuori del Buddha, non ci sono esseri viventi.» Hakuin

«Per comprendere il Canto della Meditazione di Hakuin, il canto del samadhi, devi meditare. Più sai cos’è la meditazione – non intellettualmente, ma esistenzialmente –, più senti cos’è la meditazione, più facilmente ti ci addentrerai. E un giorno il suo significato esploderà dentro di te.
Il significato non si trova nel dizionario, il significato non è quello delle parole. Questa è una delle principali e maggiori difficoltà che si possono incontrare nel comprendere persone come Hakuin.
Le loro parole vengono dal trascendente. Ciò che trasmettono attraverso il linguaggio non appartiene al linguaggio: essi tentano quasi l’impossibile. Mettono tutto il cielo in una scatoletta, l’intero oceano in una tazzina… e, ammettendo che ciò sia possibile, rendere con le parole lo stato di meditazione è “ancora più impossibile”. Costoro compiono un miracolo.
Ma tu ti aggrapperai alle parole e ti perderai. Ascolta il silenzio in quelle parole. Non sono le parole a essere importanti, ma il silenzio che contengono. Ascolta gli spazi vuoti tra le parole e leggi tra le righe. Ma per leggere tra le righe non devi avere pensieri, devi svuotarti.
Solo un cuore vuoto è in grado di leggere tra le righe, perché altrimenti non vedrebbe nulla, solo spazi vuoti. Solo il vuoto può entrare in relazione con il vuoto.
Hakuin è un uomo vuoto. Il suo ego non esiste più; egli non ha un sé, è silenzio. Per entrare in comunione con Hakuin devi diventare quel silenzio. Solo allora il significato inizierà a svelarsi – non si svelerà semplicemente, esploderà!» Osho

Il messaggio essenziale: La vita accade danzando.
Una prospettiva insolita, un po’ fuori dagli schemi in un mondo che vede un’ascesa inarrestabile dell’intelligenza artificiale, della biotecnologia e della tecnologia informatica, della robotica e degli algoritmi. Osho e Hakuin si pongono come voci fuori dal coro, spiegando che questa tendenza a delegare alla scienza la propria responsabilità di consapevolezza può portare in un vicolo cieco che già comporta gravi conseguenze.
Non solo, oggi ogni individuo ha il preciso compito di riprendere in mano se stesso, partendo da “fondamentali” oggi dimenticati, se vuole dare un futuro a questo pianeta e al genere umano: ascolto di sé, comprendersi e accettarsi per ciò che si è si sta dunque rivelando una vera questione di sopravvivenza.
Suggerendo uno stile di vita del tutto differente dalla comune tendenza a diventare qualcosa o qualcuno, coltivando prestanza e prestazioni, tentando di realizzare scopi, raggiungere mete, conquistare, vincere, dominare – anche se stessi – Osho accompagna alla riscoperta di sé e delle proprie potenzialità.
L’opera offre dunque una visione alternativa – più umana e fattibile – di qual è il nostro compito esistenziale, supportata dalle intuizioni di Hakuin, “uno dei più grandi Maestri Zen mai esistiti”.
Con lucidità, chiarezza e pazienza Osho ricorda che alla base del nostro esiste sussiste una verità inalienabile e indubitabile che non si dovrebbe scordare: tutti gli esseri viventi sono illuminati, in quanto immersi nell’essenza divina che anima l’intera esistenza.
Se dunque si vuole davvero risolvere l’enigma che noi siamo e che non si riesce, né si potrà mai zittire, è necessario riconoscere semplicemente ciò che si è, dando spazio e libertà di assoluta espressione alla nostra qualità primaria: essere un Buddha.

La struttura del libro

I testi dei discorsi di Osho sono stati organizzati in due sezioni:

Nella prima parte – Il canto della meditazione – sono raccolti i due capitoli di commenti al “Canto di Hakuin”.
La lettura regala un’intima “immersione” nello Zen apre a una comprensione intuitiva che permette di avvicinarne la propria essenza in maniera empatica.

Nella seconda parte – Essere Zen – sono raccolte domande e risposte poste a Osho da ricercatore del Vero di tutto il mondo, riproposte all’interno di capitoli basati su specifiche tematiche esistenziali così da facilitare l’avvicinarsi alla pura e semplice originalità che ciascun essere umano racchiude dentro di sé.
Tra i percorsi di lettura che si sviluppano nei capitoli, si trovano: Tuffarsi nell’esistenza, La ricerca del Vero, Elevarsi in amore, Il Tantra non è una tecnica, L’ultimo tabù (sulla morte e il morire), Felicità: abbandonarsi al fluire dell’esistenza.

La visione

«Qual è il significato di “Buddha”? “Buddha” significa consapevolezza tornata a se stessa – ha smesso di errare tra i sogni, ha smesso di pensare al futuro, ha smesso di pensare al passato. Una consapevolezza che non è posseduta dai ricordi o dall’immaginazione. Una consapevolezza che si è sbarazzata del passato e del futuro, una consapevolezza che ha solo il presente. Una consapevolezza che vive nel momento, completamente quieora. Vigile, desta, raggiante.
Tutti gli esseri sono dei Buddha. Lo Zen chiama questa frase “il ruggito del leone”. Lo è! In un colpo solo Hakuin ti ha liberato, ti ha salvato da te stesso. Non hai più bisogno di essere salvato.
Una sola affermazione è sufficiente ad affrancarti da ogni schiavitù. Tu sei un Buddha. Ma ricorda: il tuo essere un Buddha non ha alcun significato speciale. Lo siamo tutti – il tuo cane e la tua mucca, il tuo bufalo e il tuo asino – lo siamo tutti! Quindi non prenderla in un modo egocentrico: «Io sono un Buddha». Non renderla ambiziosa, non farti prendere dall’ambizione. Tutto è Buddha. La vita è Buddha. Gli esseri sono essenzialmente Buddha, l’esistenza è essenza buddhica.»

L’opera si dispiega costellando questa comprensione essenziale, solleticando e sollecitando un riconoscimento e un risveglio. Inevitabile, a mano a mano che ci si lascia andare all’inevitabile percezione che il parlare di Osho risveglia… un’evidenza che può aprire l’occhio della mente in maniera definitiva e determinare un punto di svolta, oggi quanto mai necessario per cantare la canzone che noi tutti abbiamo racchiusa nell’animo, in forma di seme.

«Questo canto contiene ogni cosa: ogni Vangelo, ogni Corano, ogni Veda. Un piccolo canto di poche righe, ma è simile a un seme – molto piccolo, ma se gli permetterete di raggiungere il vostro cuore, può diventare un grande albero. Può diventare un albero della bodhi – avrà una chioma maestosa e migliaia di persone potranno sedersi per riposare al riparo della sua ombra immensa. Avrà grossi rami su cui molti uccelli verranno a fare il nido.
Guardate: io sono diventato un albero, e voi siete le persone venute a fare il nido su di me. Anche voi potete diventare un albero. Tutti dovrebbero diventarlo – poiché, se non lo diventate, non sarete mai appagati. Se non diventate alberi maestosi, ricchi di foglie, fiori e frutti – questo è il vostro appagamento – vivrete nello scontento. I vostri cuori saranno sempre tormentati dall’angoscia e sarete circondati dall’infelicità. La beatitudine sarà solo una parola che non significa nulla. Dio sarà solo una parola senza senso.
Quando sei appagato, allora c’è grazia e c’è Dio. Nel tuo appagamento, arrivi a percepire la benedizione dell’esistenza.»