Apri il tuo sguardo oltre le paure

Apri il tuo sguardo oltre le paure

“Tutto ciò che hai bisogno di conoscere giace dentro di te. Infatti, quando questa creazione è iniziata, tu ne eri un testimone, perché tu esisti da sempre. Sei una parte di ciò che non ha inizio, qualcosa di eterno. Gli universi sono creati e distrutti, ma tu sei un raggio della consapevolezza che era già presente al momento della creazione. E quando l’intera creazione si dissolve, quella consapevolezza è presente come un testimone.

La consapevolezza non è mai distrutta. E tu sei parte di quella consapevolezza suprema. Non sei minimamente consapevole di aver partecipato in prima persona alla sua creazione. Eppure puoi sempre giungere a conoscere tutto questo, quando ti addentri nell’essenza più intima di te stesso.

Il supremo mistero della fine di questo universo è anch’esso presente dentro di te. E la morte ti terrorizza solo perché non sei consapevole che dentro di te dimora il centro dell’immortalità.

Tu hai paura, le cose più banali ti spaventano, quando in realtà nulla potrebbe intimorirti.

Non c’è nulla che ti possa spaventare, perché non c’è nulla che ti può distruggere. Ma quell’essenza dimora nascosta nelle profondità più abissali del tuo essere.” Osho nel testo ~

 

 

La luce sul sentiero 5

Apri il tuo sguardo oltre le paure

commenti a La luce sul sentiero di Mabel Collins

Ultimi passi sul sentiero del risveglio

Formato: 12 x 17 – rilegato in brossura

Pagine 184 – Prezzo 11,00 euro

Dall’Introduzione:

La nostra realtà attuale da molti viene definita come “l’età dell’incertezza”, una dimensione – più che un’epoca storica – in cui le comuni e quotidiane certezze di sempre vacillano e vanno in frantumi, senza possibilità di recupero o di sostituzione. D’altra parte, proprio ritrovarsi fragili, precari e impossibilitati a ricercare nuove sicurezze apparenti, per tantissime persone sta diventando un invito a riprendere coscienza del vivere, ma soprattutto a ricontattare le radici e il fondamento del nostro esistere.

Quali possono essere basi più solide su cui fondarci? Questo sta diventando un interrogativo sempre più pressante, al quale è la perenne filosofia che nei secoli ha accompagnato l’umanità nel suo viaggio a suggerire una risposta esperienziale sempre attuale.

Il consiglio è partire da due capisaldi indubitabili. Ovvero, il fatto che il nostro essere al mondo è di per sé una certezza, e di certo in noi esiste qualcosa di potente che aiuta in continuazione a far fronte ai pericoli e agli imprevisti della vita: la presenza consapevole – un fattore determinante… anche solo quando si attraversa una strada trafficata o si guida un’automobile!

Ampliare il raggio d’azione e l’intensità di quella potenza, prendendone coscienza e imparando a gestirla, è da sempre la base del viaggio interiore cui tutti siamo chiamati. Un’avventura che oggi diventa inevitabile, per vari motivi.

All’ipotesi di un mondo robotizzato, alle cui soglie si è giunti con una progressiva smemoratezza – se non con una voluta dimenticanza – del nostro mondo interiore, meglio sarebbe contrapporre la realtà del nostro totale esistere in quanto individui consapevoli che si assumono la responsabilità del proprio destino, imparando a conoscersi e a essere se stessi nella pienezza delle proprie potenzialità.

La cura di sé è in pratica l’unico modo di corrispondere a ciò che lo spirito del tempo sollecita, per far fronte a una crisi divenuta complessiva e tsunamica, considerata la sua estensione in differenti contesti: finanza, economia, ambiente, clima, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti, salute, relazioni e famiglia. Nulla sembra salvarsi!

Ebbene, per quanto possa sembrare “semplice” o semplicistico, la meditazione è il fattore risolutivo di tanto sfacelo, lo strumento in grado di nutrire e potenziare la scintilla in noi che ci rende qualcosa di più di un inerme granello di polvere sballottato all’interno dell’eterna clessidra dell’esistenza. Ed è la chiarezza di visione che ne consegue a permettere un approccio costruttivo, partendo da una prospettiva differente dalla mente e dalle mentalità che sono, a tutti gli effetti, alla radice della catastrofe altrimenti ormai annunciata.

Questa novella esperienza di sé è di fatto un viaggio che ha un inizio e che non avrà mai fine, in quanto si rivelerà un progressivo lasciarsi andare al perenne flusso dell’esistere, con sorprendenti effetti creativi, benefici non solo a se stessi, ma anche all’ambiente del quale siamo a tutti gli effetti ospiti.

A quel viaggio in realtà stiamo già partecipando – da sempre! – come Osho chiarisce qui, nel capitolo 16: “Le creazioni vengono e vanno, gli universi sono creati e distrutti, ma tu sei una parte di quella consapevolezza, sei un raggio di quella consapevolezza che era già presente al momento della creazione – in realtà, si dovrebbe dire: ‘Ciò che crea l’universo’. E quando l’intera creazione si dissolve, anche allora quella consapevolezza è presente come un testimone.

La consapevolezza non è mai distrutta.”

Tuttavia, per prenderne coscienza fattiva occorre osare un grande passo: rendere questa “visione” una certezza esistenziale. Nulla di impossibile! Infatti, si tratta di una comprensione che traspare continuamente nella vita di tutti come attimi di eterno presente in cui il godimento del Vero ci avvolge, ci travolge e ci spinge a osare, a cambiare, ad aprirci a nuovi orizzonti; istintivamente consapevoli che il nostro viaggio si estende in un “oltre” la cui soglia, prima o poi, dovremo comunque attraversare. E proprio in quell’infinito che ci attende, al di là di ogni e qualsiasi finitudine, è racchiuso il nostro vero destino.

“La Luce sul Sentiero” è uno scritto “dettato” a Mabel Collins da un’entità incorporea, messaggio espresso nell’immaginifico stile proprio alla tradizione orientale, che lei ha udito interiormente, lasciandosi andare e abbandonando la sfera mentale e la dimensione dei sentimenti. Nella quiete del proprio essere l’ha poi trascritto e condiviso, donandolo a quanti tentano di fare i primi passi sulla via del risveglio.

Non si tratta di Semplici Regole da rispettare, quanto piuttosto di suggerimenti pratici che Osho rende più chiari, più semplici e più attuali per una mente molto più complessa, più razionale e più dubbiosa… pertanto meno capace di avvicinare il vero nutrimento in grado di lenire l’arsura e il tormento di chi si muove in una terra sempre più desolata.

L’efficacia di questi messaggi si rivelerà a chiunque sia giunto a un punto di svolta inevitabile. Sarà il suo ardore a rendergli evidente il senso sottile di queste parole – qualcosa che traspare tra le righe – e della necessità di farne esperienza per vivificarlo.

A tal proposito, è bene ricordare che questi discorsi furono tenuti all’interno di un Campo di meditazione, dove i partecipanti alternavano la pratica, all’ascolto. Per una fattiva comprensione, si consiglia dunque di introdurre nel proprio quotidiano la proposta esperienziale di Osho, come chiarita nel testo e nell’approfondimento finale.

Nello specifico, questa è la quinta parte dei discorsi dedicati da Osho all’opera teosofica originale. Da un punto di vista prospettico, questi capitoli andrebbero letti per ultimi. A livello esperienziale, invece, si può scegliere di partire da qui… e poi procedere a ritroso, leggendo e sperimentando quanto contenuto negli altri volumi.

Infatti, ogni capitolo è in sé una soglia di accesso indipendente: sarà il tuo essere presente come totalità, in uno spazio di apertura, con uno spirito innocente, di gioco, a determinare l’efficacia di ciò che leggi. Non solo: Osho stesso ha l’incredibile capacità di dare inizio a sorpresa anche – e soprattutto – sul finire di un’opera! Ciò che dice in questi capitoli finali ne è una prova evidente, a partire dalla chiara spiegazione dell’importanza della sua Meditazione Dinamica, qualora si voglia avviare un efficace processo meditativo.

È dunque partendo da questa pratica che si arriverà a una presa di coscienza di sé, delle proprie potenzialità e di ciò che occorre per proseguire fattivamente. A quel punto, sarà la stessa crescita a farti intuire le singole tappe del sentiero che, è bene ricordare, rimarrà sempre individuale, unico e irripetibile.

Un suggerimento: per non perdersi di vista, molti hanno scelto di tenere un diario dove raccogliere intuizioni, comprensioni, dubbi e quant’altro affiora allorché ci si confronta con la buia notte della propria anima.

Proprio grazie a quegli appunti, risulterà più facile capire come agganciarsi agli insegnamenti condivisi in questa specifica serie di volumi con l’intento di regalare un po’ di “Luce sul Sentiero”.

Nella stessa collana, pubblicati da Psiche:
Il vuoto che illumina
Il silenzio che illumina,
L’esperienza che risveglia
Supera le tue avversità

Acquista ora