Tantra, amore, meditazione
«Non sei nuovo su questa Terra,
hai vissuto da sempre
ma fino a oggi
non sei ancora riuscito a scendere
profondamente in te stesso
con l’intensità necessaria per realizzarti pienamente.
Per questo insisto nel dirti
di non mancare questa occasione.
Devi decidere,
devi essere
assolutamente determinato
nel portare il tuo potenziale
alla sua suprema fioritura:
“Devo diventare
una celebrazione, una festa,
devo contribuire
alla bellezza e alla verità
e alla divinità di questa esistenza”.
A questo devi aspirare nella tua vita.»
Osho
~
Tantra, amore, meditazione
Un invito ad andare oltre i condizionamenti, ma anche al di là di soddisfazioni ripetitive e appagamenti puramente momentanei
Collana: Spiritualità
Formato: 12,5 x 19,7 – rilegato in brossura
Pagine 266 – Prezzo 12,00 euro
«Già in passato, sotto la guida di mistici illuminati, l’energia del sesso – o energia vitale – è stata utilizzata per conseguire le supreme vette della consapevolezza e dell’amore.
Osho si ricollega a questo spirito di ricerca, proprio a ogni essere umano sano e fortemente radicato nella natura di ognuno di noi, per offrire un contributo di intuizioni, idee e spunti, quale piattaforma per operare un salto di qualità nella propria consapevolezza.
Diversamente da altri autori che hanno trattato questo tema tanto delicato, Osho non intende affatto “definire la sessualità”, né tantomeno giustificarla, analizzarla, spiegarla. Addirittura sembra non ne voglia parlare… paradossalmente, infatti, il fuoco dell’attenzione, nel testo, è altrove: a quella soglia del divino che nel sesso si schiude, facendo fluire l’energia primaria in amore prima, e infine in preghiera.
Grazie a questa sua qualità trascendente, queste pagine siglano l’ABC della futura relazione tra uomo e donna: un processo dinamico, non più istituzionalizzabile e controllabile da qualsivoglia potere, vuoi temporale, vuoi spirituale; non più fossilizzabile in una prigione qual è il matrimonio o comunque la si voglia chiamare; quanto piuttosto fondabile sull’intimo sentire e sulla fiducia che da sempre l’amore risveglia negli amanti e che per questo può spezzare gli infiniti strati, ormai purtroppo sedimentati nella coscienza dell’uomo, di paure, inibizioni e tabù.
Non è negando, infatti, la propria realtà che ci si potrà evolvere, dice Osho: occorre accettare totalmente la propria condizione, imparando a vedere dove si è, ciò che si è, e come un certo tipo di sottomissione a valori dati, particolari condizionamenti, una certa cultura, ci hanno ridotti.
L’innamoramento, l’incontro degli amanti e la danza dei loro cuori, è forse l’unica dimensione di piena accettazione in cui ci si può fare coraggio per iniziare a vedere se stessi, per comprendersi e, soprattutto, per riprendere contatto con l’infinito potenziale che comunque rimane racchiuso dentro di noi, e che proprio la sessualità rende manifesto.
Uno spazio prezioso che sarebbe un peccato non valorizzare pienamente. Osho, per rompere le dinamiche istintive tra i sessi, che purtroppo impediscono quasi sempre di vedere questa preziosa possibilità che la vita torna a offrire all’essere umano, giorno dopo giorno, consiglia di accompagnare all’amore la meditazione; uno strumento nuovo eppure antico, che da sempre i mistici hanno coltivato una volta vissuta l’esperienza dell’orgasmo: un’uscita dal tempo che permette di cogliere un bagliore dell’Assoluto che, dietro le tante maschere e le infinite illusioni, continua a chiamarci a sé proprio.
Solo così, si potranno equilibrare e superare tutte le distorsioni oggi purtroppo profondamente radicate nella psiche dell’uomo, e soprattutto, solo così si potrà esplorare a fondo, entrandovi coscientemente, la dimensione sublime alla cui soglia la sessualità conduce, ma che dimora oltre il sesso: l’estasi.
Una lettura essenziale, quindi, se si aspira a mettere radici nella vita, sviluppando quel sentire vitale – l’intima presenza cosciente che si vive nell’orgasmo e che l’intimità con la persona amata estende alla vita di tutti i giorni – fino a renderlo indipendente da ogni dipendenza, perfino da chi si ama: sarà quello l’ultimo atto sessuale e il primo gesto d’amore. Sarà questo lo schiudersi del guscio, l’uscita dalla caverna psicologica che ci impedisce di aspirare realmente alla libertà, e ci forza quasi a giocare il tragico gioco del possesso, della gelosia, dell’aggrapparsi all’altro… una piena espressione d’amore diviene, infatti, un riorientamento della propria vita verso una reale e assoluta creatività, in cui non avrà più ragione di esistere l’istinto di morte che ancora contraddistingue larga parte del nostro agire in quanto animali sociali.» (dalla prefazione)
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