Iniziazione alla meditazione
«Io non divido l’esistenza in queste vecchie dicotomie: dimensione materiale e dimensione spirituale. Esiste un’unica realtà: la materia è la sua forma visibile e lo spirito è la sua forma invisibile. La stessa cosa vale per il tuo corpo e la tua anima: il corpo non può esistere senza l’anima e l’anima non può esistere senza il corpo. In realtà, l’intera dissociazione che esisteva in passato è stata un peso opprimente che ha soffocato il cuore dell’uomo: la separazione tra corpo e anima ha generato un’umanità schizofrenica. Dal mio punto di vista, la schizofrenia non è una malattia che accade sporadicamente a qualcuno; fino a oggi l’intera umanità è stata schizofrenica. Solo raramente, molto raramente, uomini come Gesù, Buddha, Mahavira, Socrate, Pitagora, Lao Tzu sono riusciti a fuggire da questo schema di vita schizofrenico. Dividere la realtà in elementi antagonisti, in contrasto tra loro, è pericoloso perché implica dividere l’uomo. L’uomo è un universo in miniatura: se dividi l’universo, l’uomo viene diviso; se dividi l’uomo, l’universo viene diviso. E io credo nell’unità indivisa e organica dell’esistenza. Per me non esiste alcuna distinzione tra la dimensione spirituale e quella materiale. Puoi essere spirituale e operare nella dimensione materiale – e il tuo operato sarà più gioioso, più aggraziato, più sensibile. Il tuo operato nel mondo della materia non sarà teso, non sarà carico d’angoscia e di ansia.» Osho ~
Iniziazione alla meditazione
Il risveglio della consapevolezza
Pagine 160 – Prezzo 9,50 euro
Una introduzione al viaggio interiore.
«In noi esiste qualcosa di non vissuto, di latente. In una parola è l’arte di osservare: un semplice essere presenti alle cose, come testimoni imparziali, distaccati, rilassati, passivi eppur coscienti, presenti anche se assenti in quanto attori. Facile o difficile che sia, risvegliare e potenziare il Centro interiore da cui si irradia la nostra consapevolezza è oggi diventata una vera questione di sopravvivenza. La velocità di accelerazione del mondo rende indispensabile trovare quel Centro immoto e imperturbabile, se non vogliamo essere travolti dal ciclone che la vita è diventata. Le ancore di un tempo, i valori e i principi, gli equilibri sociali e il gioco di ruoli e gerarchie, le ideologie politiche e religiose; in una parola le maschere con cui si copriva la realtà, rinchiudendo la vita in un’idea del mondo, dell’esistenza e dell’universo, tutto questo non regge più: la sollecitazione che costantemente ci raggiunge dal Villaggio Globale che il mondo è diventato è tale per cui ci si ritrova continuamente nudi di fronte all’universo. Ci contraddistingue, oggi, una sensazione di impotenza, un essere inermi che nei secoli passati ha spinto l’uomo a creare culture e caverne, soprattutto psicologiche, in cui esistere e avere coscienza di sé, mosso da un’agorafobia che gli faceva aborrire il vuoto e il nulla che caratterizzano l’essenza della vita e, paradossalmente, del suo stesso essere. D’altra parte, qualcosa in noi spasima per uscire alla vita e il mondo che abbiamo creato, la vorticosa accelerazione che noi stessi abbiamo stimolato, non è che l’eco profonda di un’aspirazione a vivere la vita in pienezza, che proprio attraverso l’essere umano l’esistenza rende manifesta… attraverso di noi la vita aspira a evolvere oltre la sfera della materia. Non è una novità, anche se diventa qualcosa di assolutamente nuovo per chiunque si accinga a fare i primi passi: resta infatti un balzo nell’ignoto, fuori da schemi e modelli, da pregiudizi e idee preorganizzate su noi stessi e la vita. In passato decine di sentieri sono stati tracciati, in ogni epoca e paese da entronauti che sentivano un’intima pulsione a rendere attuale qualcosa che affiorava in loro negli attimi più impensati e che li rendeva coscienti di un modo ulteriore di esistere, ben oltre la commedia umana e il dramma esistenziale cui spesso l’uomo riduce il proprio vivere. Osho si lega a quel tracciato di consapevolezza esistito nei secoli, che avvicina esseri distanti tra loro nel tempo e nello spazio, al di là di qualsiasi tradizione, di qualsiasi istituzionalizzazione. Come lui stesso ha chiarito: “Io non faccio parte di alcun movimento. Ciò che sto facendo è parte di qualcosa di eterno che sta accadendo da quando il primo uomo apparve sulla terra, e che continuerà ad accadere finché un essere umano esisterà su questo pianeta. Non è un movimento, è l’essenza stessa dell’evoluzione. Io sono parte dell’eterna evoluzione dell’uomo. Cercare la verità non è qualcosa né di vecchio, né di nuovo: è qualcosa di antico come le montagne e al tempo stesso fresco come una goccia di rugiada che brilla nel sole del primo mattino. La ricerca del proprio essere non ha nulla a che vedere con il tempo. Io potrei non esserci più, ma ciò che sto facendo continuerebbe. Nessuno ne è il fondatore, nessuno ne è il leader. È un fenomeno per sua stessa natura sconfinato! Molte persone illuminate sono apparse, hanno dato il loro contributo e sono scomparse, ma il loro aiuto ha condotto l’umanità un po’ più in alto, l’ha resa un po’ migliore, un po’ più umana. Essi hanno lasciato il mondo un po’ più bello di come lo avevano trovato.” Ebbene, io credo che in queste parole si può leggere lo scopo e il senso, se mai se ne dovesse cercare uno, del perché meditare.» (dalla Premessa)
Per chi volesse cogliere questo invito, ecco l’indice del libro… tutto il resto è pratica!
Indice
Premessa: Guarire la dissociazione tra Corpo e Anima
Meditazione: una contraddizione in termini
La tua natura essenziale
Ricchezza materiale & benessere interiore
La meditazione è vivere, non sopravvivere!
La beatitudine è la meta, la meditazione è un mezzo
Siamo tutti mistici
La mente al servizio dell’essere
Cammina senza fretta
Pensare e conoscere
Semplice e naturale
Consapevolezza del Sé, non autocoscienza
Risposte a domande di ricercatori
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