Ecco un metodo per chi pensa di non avere il tempo per meditare…

A un avvocato che gli diceva: “Non so come meditare, né quando farlo, visto che sono sempre occupato. Dunque, per favore, dammi un suggerimento…”
Osho ha spiegato:

Tenere un tempo separato per la meditazione è del tutto privo di senso pratico.
Il mio approccio alla meditazione è del tutto diverso: non ti dico di prenderti un tempo specifico per meditare; la meditazione dovrebbe essere proprio come il respiro. Non hai un tempo distinto, per cui al mattino respiri e poi ti dedichi ai tuoi affari e te ne dimentichi! In realtà, continui a fare le tue cose, e il respiro continua.
La meditazione dev’essere qualcosa di simile; qualcosa che scorre come una corrente sotterranea in tutte le tue attività quotidiane. Ragion per cui, ti suggerirò una meditazione molto semplice: qualsiasi cosa stai facendo – potrebbe essere lo scavo di un buco nel terreno, piantare nuove rose in giardino, lavorare nel tuo negozio, oppure lottare per una causa in tribunale – non importa ciò che fai… falla in modo consapevole, agisci in totale presenza.
E ti dirò cosa intendo con queste parole…

Una volta, il Buddha stava passando da Shrivasti, accompagnato da Ananda, il discepolo a lui più caro. Una mosca andò a posarsi sulla sua fronte e, proprio come noi tutti facciamo, lui la scacciò con la mano e la mosca volò via.
Poi si fermò, e mosse la mano con estrema attenzione, in modo profondamente consapevole. La mosca non c’era più, e lui mosse la mano con grazia incredibile.
Ananda non riuscì a capire cosa stava succedendo, disse: “Qualche istante fa, c’era una mosca, ma se n’è andata. Adesso cosa stai facendo?”
E il Buddha disse: “In quel momento ho agito nel modo sbagliato, ho mosso la mano senza consapevolezza. Ho continuato a parlare con te e, in modo meccanico, ho semplicemente mosso la mano – senza essere cosciente di ciò che facevo. Adesso sto agendo nel modo in cui avrei dovuto fare da subito, per ricordarmi che non deve più accadere”.
Qualsiasi azione fatta con consapevolezza diventa meditazione.
All’inizio sarà difficile, continuerai a dimenticartene. Ma non scoraggiarti: se nell’arco delle ventiquattro ore riesci a essere consapevole per ventiquattro secondi, è più che sufficiente. Perché il segreto è sempre lo stesso. Se ci riesci per un singolo secondo, conosci la chiave, hai in mano il trucco; a quel punto è solo una questione di tempo.
Piano piano, avrai momenti sempre più ampi in cui sei consapevole. L’azione continua; non solo va avanti, diventa perfino migliore che in passato; infatti, adesso agisci con incredibile consapevolezza. La qualità del tuo agire cambia, perché sei cosciente, sei totalmente presente.
La tua intensità cambia, la tua abilità intuitiva, la tua comprensione; e l’azione che fai inizia ad avere una propria grazia.
Lentamente, la meditazione dovrebbe diffondersi in tutta la tua vita. Perfino quando vai a dormire… sdraiato sul letto, ti ci vorrà qualche minuto, prima di addormentarti. In quei pochi minuti resta attento e presente – al silenzio, all’oscurità, al tuo corpo rilassato. Resta allerta, via via che il sonno inizia a scendere su di te, fino al momento in cui ne verrai completamente avvolto, e rimarrai sorpreso: se hai perseverato fino all’ultimissimo istante, quando il sonno prende il sopravvento su di te, al mattino il primo pensiero sarà di nuovo focalizzato sulla consapevolezza. Questo perché qualunque sia l’ultimo pensiero prima di addormentarsi è sempre il primo pensiero al mattino, quando ci si sveglia. Infatti, continua come una corrente sotterranea nel sonno.
Non potrai mai trovare il tempo per meditare, nessuno ha tempo! La giornata è così impegnata… ma nella notte sei o otto ore possono essere trasformate in meditazione. E perfino un Buddha proverà invidia per te! Persino lui non riesce a meditare otto ore.
Si tratta semplicemente di uno sforzo intelligente per trasformare il tuo sonno…
Oppure, se fai una doccia: perché non farla con consapevolezza? Perché farla in modo meccanico, da automa? Ti limiti a farla, come un robot, perché la fai ogni giorno; per cui ripeti quei gesti in modo automatico e così diventa qualcosa di meccanico.
Fa’ ogni cosa in modo non-automatico e, piano piano, la meditazione non sarà più qualcosa che richiede un tempo separato. Si diffonderà nell’arco dell’intera giornata, ventiquattro ore su ventiquattro. A quel punto sarai sul sentiero giusto.
Le persone che meditano dieci minuti al mattino, non ne ricaveranno granché. Infatti, dieci minuti di meditazione e ventiquattro ore che li contrastano… chi mai potrà vincere? Devi contrapporre ventiquattro ore di meditazione alle ventiquattro ore di vita ordinaria! In quel caso, esiste una garanzia assoluta che potrai avere successo.

OSHO – Tratto da: The Last Testament, volume V