La gioia
“La felicità non ha nulla a che vedere con il successo, nulla a che vedere con l’ambizione, con il denaro, il potere, il prestigio.
La felicità ha qualcosa a che fare con la tua consapevolezza.” ~
Che cos’è la felicità?
Dipende da te, dal tuo stato di consapevolezza o di inconsapevolezza, dal fatto che tu sia sveglio oppure addormentato.
Una delle massime di Murphy più famosa dice: «Esistono due tipologie di persone: la prima che divide sempre l’umanità in due tipologie, la seconda che non la suddivide affatto in tipologie».
Io appartengo alla prima: l’umanità può essere divisa in due tipologie. Coloro che dormono e coloro che sono risvegliati e, ovviamente, tra le due esiste sempre un piccolo gruppo di persone.
La felicità dipenderà da dove ti trovi, rispetto alla tua consapevolezza. Se sei addormentato, per te il piacere sarà felicità… (continua nel libro…).
La gioia
Collana: Intuizioni per un nuovo stile di vita
Pagine 224 – Prezzo 17,00 euro
INDICE
Premessa
1 – CHE COS’È LA FELICITÀ?
Dipende da te
Dalla superficie al centro
A mani vuote
2 – ALL’INSEGUIMENTO
La dualità fondamentale
Consapevolezza, non un carattere
All’inseguimento di arcobaleni
Le radici dell’infelicità
3 – DALL’AGONIA ALL’ESTASI
Comprendere è la chiave
Panem et circenses
L’estasi è ribelle
Reale o simbolico?
Essere e divenire
4 – COMPRENDERE LE RADICI DELL’INFELICITÀ
Risposte a domande
Come mai non lasciamo cadere le nostre miserie, perché non abbandoniamo la nostra ignoranza e la nostra infelicità? Cos’è questo attaccamento all’infelicità? E in che modo gli esseri umani possono essere felici ed estatici?
Come mai è così difficile perdonare e smettere di restare aggrappati alle ferite vissute in un remoto passato?
Come mai continuiamo a trasformare in montagne delle semplici collinette?
Come mai mi sento sempre così miserabile? Non potresti liberarmi da questo stato di cose, una volta per tutte?
Come mai tutti fingono di essere ciò che non sono? Qual è il meccanismo psicologico dietro a questa finzione?
Come posso essere me stesso?
A volte ho sensazione di essere io l’inferno e non, come dice Sartre: «L’altro è l’inferno». Io sono all’inferno. Io sono maledettamente un inferno! Devo accettare l’inferno, prima di poter trovare la beatitudine? Non capisco in che modo!
Nella vita, ogni volta che mi sono sentito infelice, di solito quando finiva una relazione, sono sempre arrivato al punto di ridere di me stesso e tornare a sentirmi libero; vedendo che avevo solo smesso di amare me stesso.
Questo fatto è la radice della sofferenza della maggioranza degli uomini, oppure è solo un problema mio?
Come mai soffro così tanto quando devo lasciar andare le cose che mi rendono infelice?
Come prima cosa, si dovrebbe scendere a patti con il proprio senso di isolamento, prima di entrare in relazione?
La vita è veramente tutta qui? La mia vita sembra così vuota e insignificante. Continuo a pensare che ci debba essere qualcos’altro… voglio che ci sia qualcos’altro!
Mi sento in trappola. La frustrazione dovuta alla noia non fa che aumentare quando penso che qualsiasi cosa io possa mai fare non è altro che una frenesia priva di qualsiasi significato. In cosa consiste esattamente la noia?
Puoi dire qualcosa sul problema delle droghe? Cosa spinge la gente a farne uso?
Come potremmo mai preoccuparci unicamente della nostra felicità, visti i tanti problemi che l’umanità si trova a dover affrontare? La fame, la povertà, condizioni di vita miserabili, scarsissime opportunità per la maggioranza delle persone di poter mai sviluppare le proprie abilità e i propri talenti…
Come mai faccio sempre sogni a occhi aperti sul futuro?
5 – LA VERA GIOIA
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