YOGA:
LA VIA DELL’INTEGRAZIONE

Clicca e scopri le schede dei libri

Osho: La quarta dimensione dello Yoga

L’opera che apre all’essenza dello Yoga con la chiarezza che può avere solo chi ha conseguito quella dimensione dell’essere.

IN LIBRERIA oppure ACQUISTA ORA online il VOLUME 8
– Yoga del cosmo interiore –
e l
’intera serie rigenerata con la nuova grafica di copertina

«Fino a quando l’anima non sarà nutrita, finché il divino che è l’esistenza non è assorbito e non scorre nell’anima come sangue, diventando la tua consapevolezza… rimarrai inappagato.»
(Osho – Yoga per il corpo, la mente e lo spirito)

«Tu non sei solo corpo e mente, sei anche qualcos’altro: l’anima, il Sé, l’atman.
Il corpo ha dei bisogni, ma anche l’atman ne ha… e proprio tra i due, esiste la mente, che ha desideri. La mente è un fenomeno onirico.
Così come il corpo ha bisogno di cibo, anche l’anima necessita di un nutrimento.
La mente ha desideri e tenta di appagarli, senza riuscirci! Si tratta di una semplice terra di confine, in cui il corpo e l’anima si incontrano. Quando il corpo e l’anima sono distinti, la mente scompare semplicemente. Non ha esistenza propria.» (Osho – Yoga per il corpo, la mente e lo spirito) 

«Lo Yoga è stato definito in molti modi, ma la definizione di Patanjali è la più scientifica: Yoga è l’arresto delle funzioni mentali.
Yoga è lo stato di nonmente. La parola “mente” comprende tutto: tutto ciò che puoi pensare è mente; tutto ciò che è conosciuto, che è conoscibile, fa parte della mente.
Arresto delle funzioni della mente significa annullamento di ciò che si conosce, fine dello scibile. Lo Yoga è un salto nell’ignoto, ma non è esatto definirlo “ignoto”; dovremmo definirlo “inconoscibile”.»
(Osho – Yoga: la scienza dell’anima)

«Lo Yoga ha a che fare con la totalità del tuo essere, con le tue radici. Non è filosofico, per cui Patanjali non ne farà un ragionamento o una speculazione. Non occorre crederci: semplicemente lo pratichi e constati che è così. Per questo dico che Patanjali non ha confronti. Su questa Terra non è mai esistito qualcuno simile a lui.» (Osho – Yoga: la scienza dell’anima)

«Patanjali inizia dicendo: “Adesso la disciplina dello Yoga”.
Se la tua vita è diventata del tutto miserabile, se hai compreso che qualunque cosa tu faccia crea l’inferno, allora il momento è arrivato. Questo momento può cambiare la tua dimensione, e la direzione della tua vita. Finora hai vissuto come una folla, come un caos. Yoga significa che ora puoi essere armonioso, puoi essere integro. È necessaria una cristallizzazione, una centratura: se non hai un tuo centro, ciò che fai è inutile. La vita passa e perdi tempo inutilmente. Prima di tutto è necessario un centro, e solo una persona centrata può essere felice. Tutti chiedono felicità, ma non puoi chiederla: devi guadagnartela. Tutti desiderano essere felici, ma solo chi ha un centro può essere felice. Una folla non può esserlo; una folla non ha un Sé. Non c’è atman, il Sé, per cui chi può essere felice?
Beatitudine significa assoluto silenzio, e il silenzio è possibile solo quando c’è armonia, quando tutti i frammenti discordanti sono diventati un solo essere, quando non esiste la folla bensì l’unità.”
(Osho – Yoga: la scienza dell’anima)

osho1

Osho e lo Yoga di Patanjali

«Qualsiasi cosa io stia per dire su Patanjali sarà completamente diversa da tutti gli altri commentari: io non sono un masochista, non sono un sadico. Io celebro me stesso e mi piacerebbe che voi partecipaste con me alla festa della vita. Il mio commento a Patanjali sarà fondamentalmente diverso da tutti i precedenti commentari: il mio commento sarà in assoluta sintonia con lui, come se fosse lo stesso Patanjali a farlo; e lui non era né un sadico né un masochista. Era un uomo perfettamente integro, privo di qualsiasi malattia interiore, senza problemi psicologici, senza ossessioni: era sano, integro, completo.
Pertanto io sto per dire cose che non sono state dette e mi troverete sempre diverso da tutti gli altri commentatori. Ricordatevelo, poiché io non sono né un sadico né un masochista. Non sono arrivato alla religione per torturare me stesso: è proprio il caso opposto. In effetti, io non sono mai arrivato alla religione: ho semplicemente gioito di me stesso e la religiosità è avvenuta in me, del tutto incidentalmente. È stata una conseguenza.»
(Osho – Yoga: potenza e libertà)